Piero Bitetti

Taranto, si dimette il sindaco Bitetti dopo le proteste sull’ex Ilva: “Inagibilità politica”

Contestato da attivisti e ambientalisti durante un’assemblea pubblica, il primo cittadino lascia l’incarico a meno di due mesi dalla sua elezione.

Taranto – Scossone politico nella città dei due mari. A meno di due mesi dalla proclamazione, il sindaco Piero Bitetti, espressione di una coalizione di centrosinistra, ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato. Lo ha comunicato attraverso una lettera ufficiale depositata presso l’Ufficio Protocollo del Comune, motivando la decisione con “motivi di inagibilità politica”.

La scelta è maturata dopo un’accesa assemblea con le associazioni ambientaliste, tenutasi nelle ultime ore a Palazzo di Città. Al centro del confronto, la questione ex Ilva e il futuro dell’accordo per la decarbonizzazione dell’impianto siderurgico.

Bloccato dai manifestanti: “Assassini, assassini”

Durante il confronto con gli attivisti, in preparazione del Consiglio comunale monotematico previsto per il 30 luglio, il clima si è surriscaldato. Al termine dell’incontro, un gruppo di manifestanti ha impedito al sindaco di lasciare l’edificio, urlando “assassini, assassini”. Per ragioni di sicurezza, Bitetti è stato costretto a rientrare all’interno del Municipio.

“Abbiate rispetto delle nostre lacune”, aveva dichiarato il primo cittadino, sottolineando la complessità della vertenza e assicurando la disponibilità a ulteriori incontri. Ma l’assemblea è sfociata in una vera e propria occupazione simbolica della sede istituzionale, riflesso di un malcontento radicato e crescente.

Bitetti: “Mai una notte senza pensare all’ex Ilva”

Durante l’incontro, Bitetti aveva ricordato come già dal 18 giugno, giorno successivo alla sua proclamazione, fosse stato coinvolto nella prima bozza di accordo con il Governo, che prevedeva una transizione di 13 anni, ritenuta “troppo lunga” dalla nuova amministrazione.

“Siamo qui per difendere il territorio – aveva affermato – ma serve una direzione più rispettosa”. Le associazioni, però, hanno replicato con toni durissimi, chiedendo azioni immediate per la salute pubblica. In particolare, la pediatra Annamaria Moschetti, in rappresentanza di Peacelink e dell’Associazione culturale Pediatri, ha ricordato i dati preoccupanti: “+50% di disturbi dello spettro autistico rispetto alla media provinciale. Non possiamo attendere l’ultimo studio: bisogna intervenire subito”.

Un vuoto istituzionale alla vigilia dei vertici

Le dimissioni di Bitetti arrivano in un momento cruciale. Il 30 luglio è fissato il consiglio comunale dedicato all’accordo di decarbonizzazione, mentre il 31 luglio si terrà il vertice interistituzionale al Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), chiamato a recepire le indicazioni degli enti locali.

Ora, come previsto dalla legge, il sindaco avrà 20 giorni di tempo per ritirare o confermare le dimissioni. Ma il rischio è che, in un passaggio decisivo per il futuro dell’ex Ilva e dell’intera città, Taranto resti senza guida politica.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa