Talis pater, talis filius

Dallo studio è emerso che chi ha avuto un’educazione poco affettiva, incontrerà più ostacoli durante la crescita. Genitori indulgenti con i figli faranno di questi ultimi genitori indulgenti…

Se si nasce in una famiglia indulgente, i figli lo saranno una volta diventati genitori. Una ricerca, a cura dell’Oregon State University (USA) e dell’Università di Utrecht (Paesi Bassi), ha confermato la credenza popolare secondo cui l’educazione impartita ai figli, sin da piccoli, influenzerà la vita anche quando i figli diventeranno genitori. Lo studio a cui hanno partecipato 12 mila famiglie, è stato pubblicato su “Psychological Bulletin”, una rivista di Psicologia, che, spesso, effettua meta-analisi.

Si tratta di una tecnica statistica che combina i risultati di più studi indipendenti sullo stesso argomento per ottenere una stima complessiva più robusta e precisa di un fenomeno. E’ emerso che chi ha avuto un’educazione poco affettiva, incontrerà più ostacoli nella sua crescita, anche se il meccanismo non è automatico. Infatti, si può deviare dall’iter intrapreso con l’influsso dell’ambiente, delle relazioni sociali e dell’esperienza. Quindi, la notizia positiva è che nulla è irrecuperabile.

Un recupero dei rapporti tra genitori e figli produce nuova energia. I dati dell’indagine sono stati raccolti quando l’atteggiamento dei genitori si realizzava, evitando l’alterazione del trascorrere del tempo. C’è da tenere conto che le scelte dei genitori, spesso, avvengono nella irrimediabilità del momento, senza pensare agli effetti. L’impronta che viene lasciata nei primi anni di vita, dunque, sarà molto importante, ma non decisiva, nello sviluppo cognitivo dei bambini. Nello studio è emerso più volte che diminuire la tensione quotidiana è uno stimolo ad accrescere la disponibilità delle emozioni.

Secondo gli autori, per creare un ambiente a bassa o nulla conflittualità, a volte è possibile abbandonando incombenze non importanti. In questo modo, dedicando più tempo ai figli, permette di “ricaricarsi”, migliorando la gentilezza verso sé stessi e gli altri. Essere consapevoli che i modi di trasmettere l’educazione ai propri figli, possono incidere intensamente sulla loro psicologia, portando ad un ripensamento delle proprie azioni verso di essi.

Che la Scienza abbia messo il suo sigillo su un luogo comune popolare testimonia, nel caso in questione, la validità di esso. Nel contesto attuale, tuttavia, dominato dalla tecnologia h24, pare complicato trasmettere qualsiasi stile educativo ai figli. Oggi la famiglia sembra un gruppo di singoli individui, ma non una comunità. Ognuno sta per proprio conto a scrollare quegli infernali device, per essere aggiornato sull’ultima notifica. Succede anche a tavola, si consuma il pasto senza comunicare, con lo sguardo fisso sullo schermo dello smartphone, ad aspettare chissà quale magia.

Jean Paul Sartre, filosofo e scrittore francese del secolo scorso, riteneva che “i figli sono rimpianti dei genitori“. Con questa affermazione si voleva esprimere il pericolo che i genitori possano proiettare sui figli i propri desideri, sogni o dolori insoddisfatti. Secondo l’autore l’autentica genitorialità non dovrebbe consistere nel vedere i figli come una realizzazione personale o nel “ripagare” un debito, ma nel dare loro la libertà di vivere la propria vita. 

Oggi non sono nemmeno rimpianti dei genitori, ma individui a parte, isolati anche nel gruppo. Se un giorno diventassero genitori non potranno che essere asociali, trasmettendo come stile educativo l’assenza!