svastica sulla porta ebrei

Svastica e insulti antisemiti sulla porta di due donne: “Dovete morire”. Indaga la Digos

Milano, in via Forze Armate madre e figlia trovano la loro porta imbrattata con simboli nazisti e minacce. Disposta la sorveglianza.

Milano – Nuovo grave episodio di antisemitismo a Milano. Due donne, madre e figlia, di religione ebraica, hanno trovato la porta del loro appartamento nel quartiere Forze Armate imbrattata con due grandi svastiche e una scritta agghiacciante: “Ebree bastarde, dovete morire”. L’episodio è avvenuto in un condominio non lontano dalla zona tradizionalmente abitata dalla comunità ebraica milanese. La famiglia ha immediatamente sporto denuncia in questura e sul caso indaga la Digos, che ha già avviato accertamenti per identificare i responsabili.

La scoperta: “Siamo tornati indietro di ottant’anni”

La scritta è stata scoperta ieri mattina dalla figlia, che al ritorno a casa ha notato l’imbrattamento sulla porta dell’appartamento dove vive da circa vent’anni con la madre. Il gesto non lascia spazio a dubbi: si tratta di una minaccia diretta, con un riferimento preciso alla loro identità ebraica. “Sono sconvolte – ha dichiarato il loro avvocato, Stefano Benvenuto – si sono chiuse in casa, impaurite. La comunità si è mobilitata immediatamente, ma l’episodio è di una gravità inaudita. Sembra di essere tornati agli anni Quaranta. Mancano solo i carri armati fuori”.

“Da aggressioni pubbliche a minacce private”

Il caso segue di pochi giorni un’altra vicenda analoga avvenuta all’autogrill di Lainate, dove una donna ebrea era stata oggetto di aggressioni verbali. Stavolta, però, la violenza si è spostata all’interno delle mura domestiche. “È un salto di qualità inquietante – ha commentato Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica – si passa da episodi in luoghi pubblici a vere e proprie intimidazioni nella sfera privata. Un attacco diretto alla tranquillità e alla libertà delle famiglie ebree italiane”.

“Voglio dirlo chiaramente: antisemitismo, razzismo e omotransfobia non hanno mai giustificazione”, ha aggiunto Romano, sottolineando il rischio di una pericolosa normalizzazione di atti d’odio che, una volta sporadici, sembrano moltiplicarsi in un clima sempre più teso.

Indagini in corso e vigilanza rafforzata

La questura di Milano ha immediatamente disposto un servizio di sorveglianza a protezione delle due donne, come avviene in casi di minacce gravi. Le indagini sono in mano alla Digos, che sta esaminando le immagini delle telecamere di sicurezza e raccogliendo testimonianze nel condominio per risalire agli autori dell’atto intimidatorio.

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