Per capirne di più su superbonus e sismabonus, si attendono le linee guida che saranno pubblicate a giorni dall'Agenzia delle Entrate. Ma il problema vero è quello di vedersi trasformati in moneta sonante i due regali del Governo.
Palermo – Tutti aspettano il superbonus. Non c’è persona che non chieda informazioni sugli incentivi per la riqualificazione e l’efficientamento energetico delle abitazioni. Sono misure, quelle del superbonus e del sismabonus, già esistenti, ma l’ultimo decreto Rilancio ha innalzato gli incentivi fino al 110%, una vera e propria manna dal cielo. Questo il messaggio che passa: faccio interventi per 100 mila euro, lo Stato me ne ritorna 110 mila. In realtà così non è ma è chiaro che, comunque, il superbonus rappresenti una grande opportunità per effettuare interventi di riqualificazione ed funzionalità energetica a condizioni molto agevolate. Si parla, quindi, di credito Irpef ma nei fatti potranno accedere anche cittadini con reddito basso cedendo il credito alle imprese che operano nel settore dell’edilizia. Proprio le aziende saranno l’anello centrale e portante per poter concretizzare l’iter dei lavori ma la parte del leone spetterà alle banche che a breve presenteranno i loro pacchetti per acquisire il credito di imprese o cittadini. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiesto agli istituti di credito un “atto d’amore” ma raccoglieranno il suo appello? Il rischio è che le piccole e medie imprese con una “pagella” bassa, secondo le banche, e colpite dalla crisi del Covid 19, rimarranno fuori da un giro che prospetta affari enormi. Ci sono poche aziende, tra le piccole e medie imprese, in grado di poter anticipare i soldi e aspettare poi il rimborso in tempi incerti e dovendo anche passare il vaglio dell’Agenzia delle Entrate.
“…Io potrò effettuare lavori – spiega Luca, titolare di una piccola impresa edile – solo se la banca potrà anticiparmi almeno i costi vivi dei lavori, altrimenti non so quanto tempo dovrò aspettare per i rimborsi, ma nel frattempo dovrò pagare dipendenti e fornitori…”
Tutto questo ambaradan diventa appannaggio di consorzi di imprese (che stanno nascendo ad hoc) e delle grosse multinazionali che hanno più forza contrattuale con gli istituti di credito e che si stanno muovendo con largo anticipo. Ci sono società che, ad esempio, chiedono la fidelizzazione del cliente con un piccolo anticipo che poi rimborseranno a lavori finiti. Una volta acquisiti i crediti andranno a contrattare con le banche e affideranno il lavoro a piccole imprese locali cercando di abbassare il più possibile i costi, tutto il resto diventa guadagno. Allo stato il superbonus vale solo per le prime case ma in Parlamento se ne discute ancora e c’è un emendamento della maggioranza che prevede l’estensione anche alle seconde case e agli alberghi, inoltre il Pd ha chiesto anche l’estensione della spesa fino al 2022, al momento il termine è il 2021. Con l’ecobonus sono agevolabili: riqualificazione energetica dell’involucro edilizio, sostituzione di finestre e infissi, pannelli solari, schermature solari, caldaie a condensazione, scaldacqua a pompa di calore, micro-cogeneratori, caldaie a biomasse. Con il sismabonus, sono agevolabili gli interventi di messa in sicurezza antisismica degli edifici situati in zona sismica 1, 2 e 3 al fine di migliorarne la classe di rischio sismico.
Interventi su superbonus e sismabonus sono cumulabili, mentre per le restanti voci di ristrutturazioni l’incentivo è del 50%. Al superbonus può accedere anche chi non ha credito con lo Stato e reddito basso? Questa la domanda più frequente fatta dai cittadini, la risposta la fornisce il coordinatore regionale degli Ordini dei commercialisti della Sicilia Maurizio Attinelli:
“…In alternativa alla detrazione vera e propria – spiega il coordinatore – i contribuenti privi della liquidità necessaria potranno optare per lo sconto immediato in fattura: il fornitore anticiperà, sotto forma di sconto, il 100% del costo dei lavori ma riceverà un credito di imposta pari al 110%. Il meccanismo dello sconto in fattura è stato introdotto dal Governo lo scorso anno, ma con grande insuccesso: molte imprese, lamentando di non avere la capienza sufficiente per praticarlo, e di essere penalizzate rispetto alle grandi realtà imprenditoriali, hanno fatto pressione fino all’abolizione parziale della misura. In questo caso, le imprese potrebbero essere invogliate dal rimborso maggiore rispetto alla quota anticipata. Tutti i contribuenti, non solo gli incapienti in condominio per i lavori di efficientamento energetico, potranno cedere il credito corrispondente alla detrazione alle banche o ad altri intermediari finanziari. Anche gli interventi minori, se eseguiti contestualmente a quelli più impattanti, beneficeranno dei superbonus. Tra questi il fotovoltaico, gli accumulatori, l’isolamento delle pareti, gli impianti di riscaldamento a pavimento, la sostituzione degli infissi e tutti gli altri interventi di riqualificazione energetica…”.
Insomma il superbonus è una grande occasione ma il cittadino che vuole effettuare i lavori dovrà trovare l’impresa disposta ad acquisire il credito e nel possesso della liquidità necessaria per anticipare le somme. In caso contrario l’azienda dovrà rivolgersi alle banche che, di conseguenza, diventeranno l’anello più importante della catena (anche se il credito potrà essere ceduto pure ad altri istituti). Si fideranno dello Stato anticipando liquidità alle imprese? Se non lo faranno le misure inserite nel decreto rilancio saranno solo uno specchietto per le allodole. Intanto, per capirne di più su superbonus e sismabonus, si attendono le linee guida che saranno pubblicate a giorni dall’Agenzia delle Entrate