Entrare di domenica pomeriggio in un Centro commerciale, essere travolta dalle note festose di un gruppo folk, per immergersi subito dopo in una sublime, emozionante ‘’Casta Diva’’, a celebrare – tra perplessi manichini in vetrina, così come le commesse alle casse del tempio del consumismo – l’amato Cigno catanese, non capita tutti i giorni.
Entrare di domenica pomeriggio in un Centro commerciale, essere travolta dalle note festose di un gruppo folk, per immergersi subito dopo in una sublime, emozionante ‘’Casta Diva’’, a celebrare – tra perplessi manichini in vetrina, così come le commesse alle casse del tempio del consumismo – l’amato Cigno catanese, non capita tutti i giorni.
Ma qui, alle pendici dell’Etna, tutto e il contrario di tutto possono accadere. E’ la creatività, che, come lapilli di lava, si muove, e, declinando, si espande. Destinata poi a raffreddarsi, ma per generare altra ‘’terra ferma’’, tosta, di quella dove poterci fabbricare i sogni, far rifiorire altro magma dalla mente, onirico, immaginario, folle e potente.
La incontro alla fine della sfilata, l’artefice di questi entusiasmanti contrasti sonori e visivi; emerge come ninfa diafana dalla folla dei suoi allievi/figli, Liliana Nigro: solare, bella e disponibile ad una breve intervista.
Signora Nigro, da dove scaturisce l’idea di questa festa degli occhi?
“Scaturisce da una notte insonne, anzi, più di una, perché per realizzare tutto questo non bastano pochi giorni, è chiaro. Oggi, qui, agisce e parla la Sicilia nella sua forma migliore. Vogliamo affermare così, con questa manifestazione stilistica, con la presenza di più di 40 creazioni ad opera di giovani talenti, che questa terra non è solo mafia, non è solo fazzoletto in testa, perdita del posto di lavoro, o lo scappare dei giovani. La Sicilia è anche impegno di rimanere nei luoghi che ci appartengono, che dovremmo tutti apprezzare e curare di più. Io lo faccio da insegnante, lo faccio coi miei ragazzi, che per me non sono solo allievi, ma figli di una passione e di un lavoro incredibile. Poter avere a che fare con questi giovani che si prodigano a rappresentare l’arte, la cultura siciliana, e non solo qui, per me è una grande gioia e motivo di gratificazione assoluta. Perciò ho colto l’invito di Agnese Juzak, dell’Agenzia che promuove gli eventi del centro commerciale “Le zagare”, per poter esternare in maniera forte, lata. Una volta i centri commerciali si definivano “non luoghi”, oggi sono diventati l’agorà greca della cultura, della politica, del sociale, del “parlare” e quindi del confronto. Il centro commerciale, non più come contenitore vuoto, dove si vanno a riempire le tasche di qualcuno, o a svuotare quelle di altri, ma un luogo d’incontro, inteso anche come punto focale del target culturale di tutti gli avvenimenti nella società, o nell’arte in genere. Ringrazio sempre tutti coloro che ci danno spazio per poter rappresentare la Sicilia nelle sue espressioni migliori. Inoltre, i giovani miei allievi lo meritano.’’
E lo merita certamente un plauso, la temeraria, innovativa Milena Calì, responsabile del Parco Commerciale all’interno “Le Zagare”, per aver dato ai ragazzi la possibilità di confrontarsi e poi di proporsi al variegato pubblico di uno dei più frequentati centri commerciali ai piedi dell’Etna. A lei il compito di confidarci le sue strategie di promozione culturale, in un luogo inusuale per le sfilate di moda.
“Siamo un po’ provate, la signora Nigro, Agnese ed io, insieme agli altri collaboratori, ma ne è valsa la pena. Questa è la seconda giornata, diciamo conclusiva, di una serie di avvenimenti che proseguono senza un momento di sosta da giorni. Abbiamo cercato di esprimere, al meglio possibile, tutto quello che noi siciliani sentiamo, quindi le tradizioni, i suoni, i colori, la moda, l’arte, la cultura siciliana, qui, al centro commerciale. La nostra strategia è quella di promuovere tutto quello che nel territorio è espressione di “grande bellezza”. Facciamo promozione sociale, oltretutto, con grande convincimento ed entusiasmo, e credo che con questo evento in particolare, ci siamo riusciti”.
Dichiara di essere “l’ultima ruota del carretto’’, ma in verità è la “Deus ex machina’’ al femminile dell’evento. Il sorriso coinvolgente ed entusiasta a tal punto che potrebbe convincere a sfilare chiunque. Lei è Agnieszka Juzak
“Sono polacca, ma vivo in Sicilia da vent’anni. Quest’anno mi è stata affidata l’organizzazione dell’evento “Sugnu sicilianu”, e per me, da “straniera’’, è stato davvero un onore. D’altra parte, ormai, “Sugnu siciliana!”. Sono felicissima del risultato, e voglio ringraziare la stilista Liliana Nigro per questi due giorni stressanti, ma che tanto interesse hanno suscitato. Andiamo avanti sempre, con più determinazione, per amore di questa terra della quale mi sento ormai figlia”.