Stop a Giornata in memoria vittime errori giudiziari, Gaia Tortora a Pd: “Fate pietà”

La figlia di Enzo Tortora contro il Partito Democratico, dopo l’astensione sulla data del 17 giugno, giorno dell’arresto del conduttore tv. 

Roma – E’ polemica sulla legge che dovrebbe istituire la ‘giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari’ da celebrare il 17 giugno, giorno dell’arresto di Enzo Tortora. Il provvedimento è in discussione alla Camera dei deputati in commissione Giustizia, dove però i partiti faticano a dare il via libera. Tanto che, all’unanimità, l’Ufficio di presidenza della commissione ha chiesto (e ottenuto) di posticipare l’approdo in aula del testo fissato in origine per il prossimo lunedì, 16 dicembre. Il caso è scoppiato con l’opposizione dell’Anm guidata da Giuseppe Santalucia, secondo il quale si tratta di un’idea “senza senso” perché il “pericolo è di indurre sfiducia pubblica nel sistema giudiziario e dare un messaggio in controtendenza rispetto alle numerose giornate in memoria della legalità”.

La discussione sui social è stata poi animata da Gaia Tortora, la figlia di Ento Tortora, che su Twitter ha postato la foto di un resoconto del dibattito sulla legge commentando: “Il Pd. Si è astenuto. E vi prego di leggere la “motivazione” sul caso Tortora. Fate pietà, davvero. E aggiungo che la sottoscritta ha chiesto appositamente che fosse una data simbolo sì, ma senza il nome. Affinché sia ciò che penso. Per tutti. Bene comune. Senza nomi”. Subito dopo è intervenuto il capogruppo di Italia viva alla Camera Davide Faraone, primo firmatario della proposta di legge: “Confermo che Gaia Tortora ci ha chiesto espressamente che la giornata dedicata alle vittime degli errori giudiziari fosse una data simbolo, ma senza il nome di Enzo Tortora. Affinché fosse un bene comune, senza nomi. Così abbiamo modificato la nostra proposta originaria mantenendo il 17 giugno, giorno dell’arresto di Enzo Tortora, senza nominare la giornata“.

Gaia Tortora

“Tutto ci saremmo aspettati tranne la mancata condivisione di tutte le forze presenti in Parlamento della nostra proposta di legge e mai ci saremmo aspettati un presa di distanza dal presidente dell’associazione nazionale magistrati, con la motivazione che così si crea sfiducia nelle istituzioni – ha aggiunto Faraone- . Evidentemente, per Santalucia le circa trentamila persone che negli ultimi 30 anni sono finite da innocenti nelle carceri italiane, quelle no, non generano sfiducia. Né tantomeno costituiscono un’intollerabile ingiustizia. Al contrario del presidente dell’Anm, noi pensiamo che l’istituzione di una Giornata delle vittime da celebrare il 17 giugno, giorno in cui Enzo Tortora finì in cella, sia utile e necessaria a ricordare un fenomeno troppo diffuso. Oltre alla giornata serve una riforma. Il più presto possibile”.

In audizione il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia aveva detto: “Dubito che una giornata in memoria delle vittime degli errori giudiziari possa raggiungere un risultato utile, una sensibilizzazione diffusa dell’opinione pubblica e della cittadinanza su questo tema credo porti poco. Il problema è rendere più attenti gli operatori di giustizia più che la collettività. Il pericolo è di indurre sfiducia pubblica nel sistema giudiziario e dare un messaggio in controtendenza rispetto alle numerose giornate in memoria della legalità. È come se volessimo istituire una giornata in memoria delle vittime degli errori diagnostici e terapeutici, che sono un dramma come l’errore giudiziario”.

Giuseppe Santalucia

La presa di posizione della Tortora ha suscitato la reazione social di alcuni esponenti del Pd. “Sono certa che le parole di Gaia Tortora non saranno vane e aiuteranno il Gruppo del Pd alla Camera a fare una discussione seria per fare tutti insieme un passo in avanti”, ha scritto su Twitter la deputata dem Marianna Madia. “La memoria di Enzo Tortora, e delle altre vittime di errori giudiziari, merita rispetto non tentennamenti. Spero che il mio partito possa discutere della proposta e riveda l’astensione“, ha fatto eco la deputata dem Lia Quartapelle. “Quando parla Gaia Tortora bisogna solo prendere nota. Con rispetto e senso delle cose. Sono sicuro che sul tema della giornata di ricordo di chi è stato ingiustamente messo in croce si possa fare un passo avanti giusto e doveroso. Nell’interesse di tutti”, ha sottolineato sempre su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi.

Durante il dibattito in Commissione la maggioranza ha votato a favore del testo base. Ovviamente, il Movimento Cinque Stelle ha espresso voto contrario, mentre Alleanza Verdi e Sinistra insieme al Partito democratico si sono astenuti. I dem hanno contestato il fatto che il testo base sia giunto all’attenzione dei commissari solo poco prima del voto. Inoltre Federico Gianassi ha espresso, durante la discussione, perplessità sul fatto che non si faccia esplicitamente riferimento al “caso emblematico” di Enzo Tortora nella proposta.

Bisognerebbe – questa la posizione del Pd – spiegare bene cosa sia un errore giudiziario “per comprenderne i contenuti ed evitare il rischio che rimanga un concetto tanto evocativo quanto meramente simbolico”, si legge nello stenografico della seduta di Commissione. Tecnicamente l’errore giudiziario viene riconosciuto a seguito di una revisione di un processo, conclusosi con condanna definitiva, mentre il caso dell’ex presentatore di Portobello non è ascrivibile a questa ipotesi essendo stato il giornalista condannato in primo grado e poi assolto in Appello. Inoltre tale iniziativa, per i dem, si inserisce in un quadro generale più ampio di discredito della magistratura da parte del centrodestra. Pertanto si sono riservati ulteriori valutazioni dopo il ciclo di audizioni e il voto sugli emendamenti.

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