Spintone, portafogli e prelievo: così avrebbero derubato gli anziani

Un trentasettenne ed un cinquantatreenne rumeno ai domiciliari. Per gli inquirenti avrebbero messo a segno 20 furti, quasi tutti in ospedale.

Roma – Era il Gemelli, il grande policlinico universitario, il terreno preferito dei due borseggiatori fermati dalla polizia di Stato dopo una lunga indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica – dipartimento criminalità diffusa e grave.

Proprio tra i viali dell’ospedale, ogni giorno frequentato da persone provenienti da tutta Italia, agivano indisturbati prendendo di mira gli anziani. L’indagine, tradottasi nell’applicazione della misura cautelare, ha preso il via da una prima contestazione di un reato commesso nel 2023.

Secondo quanto ricostruito dagli agenti del commissariato di P.S. Monte Mario, analizzando le denunce presentate negli ultimi due anni, gli odierni indagati, un trentasettenne ed un cinquantatreenne rumeno, agivano sempre seguendo uno schema semplice e lineare: avvicinavano le vittime lungo i percorsi pedonali diretti al policlinico, per poi distrarle con una lieve spinta e sfilare loro il portafogli.

Nella maggior parte dei casi, per evitare che la vittima potesse bloccare le carte, effettuavano subito un sostanzioso prelievo allo sportello bancomat più vicino, per poi tentare ulteriori acquisti mentre facevano rientro verso casa.

Nel corso delle indagini, coordinate fin da subito dal pool della Procura, gli agenti hanno ricostruito in capo agli indagati 20 episodi, quasi tutti avvenuti in ambito ospedaliero. Solo uno, infatti, sarebbe stato commesso in una stazione ferroviaria. Dagli accertamenti è inoltre emerso che si muovevano abitualmente da Ladispoli a bordo di auto a noleggio, avvalendosi anche di complici occasionali.

La ricostruzione dei singoli episodi è stata curata con un lavoro certosino incentrato sulla analisi di centinaia di ore di registrazione di telecamere di sicurezza, incrociate sistematicamente con i dati delle banche dati delle forze dell’ordine.

Nel corso degli approfondimenti investigativi, si è però rivelata determinante la conoscenza e l’esperienza maturata dagli investigatori sul modus operandi osservato sugli odierni indagati.

Al termine delle indagini, la Procura ha chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari una misura cautelare a carico dei due principali complici, entrambi già noti per precedenti specifici. Sono ora gravemente indiziati dei reati di furto aggravato, ricettazione e uso fraudolento delle carte di credito.

Sono stati gli stessi agenti del commissariato di P.S. Monte Mario ad eseguire la misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, raggiungendoli nelle rispettive abitazioni di Ladispoli, dove rimarranno agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.