Ferito da un distacco di rocce, l’uomo è stato raggiunto dai soccorritori: è grave ma stabile. Serviranno ore, se non giorni, per portarlo in superficie, perché alcune vie sono state ostruite dal crollo.
Cuneo – Uno speleologo è rimasto ferito e intrappolato a circa 170 metri di profondità a causa di una caduta di rocce. E’ accaduto nell’Abisso Paperino, una grotta situata sulla Colla Termini (Alpe degli Stanti), tra le valli Tanaro e Corsaglia, in provincia di Cuneo. Le operazioni di soccorso, avviate dalla Prima Delegazione di Soccorso Speleologico del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), sono in corso, ma si preannunciano lunghe e complesse a causa delle condizioni estreme dell’ambiente ipogeo.
L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata di ieri, 19 luglio, mentre il gruppo di speleologi stava esplorando l’Abisso Paperino, un sistema sotterraneo noto per la sua profondità e complessità. La grotta, lunga circa 1700 metri e profonda 170 metri, presenta passaggi angusti e tratti verticali, alcuni dei quali intitolati a personaggi Disney come “pozzo Nonna Papera” e “gallerie Rockerduck”. Durante la progressione, un distacco improvviso di rocce ha travolto lo speleologo, bloccandolo in una zona difficilmente accessibile. I compagni di escursione hanno immediatamente dato l’allarme, contattando il numero unico di emergenza 112.
La Prima Delegazione di Soccorso Speleologico del CNSAS Piemonte è intervenuta rapidamente, con squadre di tecnici specializzati e un sanitario esperto in soccorsi medicalizzati in ambiente ipogeo. Il ferito, raggiunto dai soccorritori, è attualmente sotto controllo medico diretto. Le sue condizioni, pur gravi, sono stabili, ma la complessità del recupero rende la situazione delicata. La caduta di rocce ha ostruito alcuni passaggi, rendendo necessario un lavoro di disostruzione per consentire il passaggio della barella.
L’Abisso Paperino rappresenta una sfida significativa per i soccorritori. I tratti angusti e i meandri stretti, combinati con l’instabilità delle rocce, richiedono un intervento estremamente cauto. Le squadre del CNSAS stanno utilizzando tecniche avanzate di disostruzione, lavorando con strumenti specifici per rimuovere i detriti senza provocare ulteriori crolli. Ogni spostamento viene valutato attentamente per garantire la sicurezza sia del ferito che degli operatori. Le operazioni di recupero, secondo le prime stime del CNSAS, potrebbero protrarsi per diverse ore, se non giorni, a causa della profondità di 170 metri e della necessità di attrezzare i passaggi con corde e paranchi per il trasporto della barella. Un sistema di comunicazione telefonica è stato installato lungo il percorso per mantenere un contatto costante tra le squadre all’interno della grotta e il campo base allestito all’esterno, nei pressi di Colla Termini, a quota 1864 metri.