Sopralluogo nel carcere dei 41 bis e che fu l’ultima “dimora” di Messina Denaro

La Commissione parlamentare antimafia ha visitato la Casa Circondariale delle Costarelle, a L’Aquila, per elaborare modifiche normative.

L’Aquila – Una delegazione della Commissione parlamentare antimafia ha raggiunto la Casa Circondariale delle Costarelle, nel capoluogo abruzzese, per una visita programmata. La Commissione, guidata dalla presidente Chiara Colosimo, ha ascoltato il direttore della struttura Barbara Lenzini, il presidente del tribunale di sorveglianza Maria Rosaria Parruti e il Provveditore per Lazio, Abruzzo e Molise Giacinto Siciliano. Al termine, ha effettuato una visita alla struttura che ospita il più alto numero di detenuti al 41 bis in Italia e dove, fino alla sua morte, è stato recluso anche Matteo Messina Denaro. E’ l’unico penitenziario con una sezione femminile per il 41 bis.

La struttura è stata ultimata nel 1986 ed è entrata in funzione nel 1993: già dal 1996 fu adibita quasi interamente alla custodia di detenuti sottoposti a particolari regimi di alta sicurezza che alloggiano in celle singole. Da una capienza iniziale di 150 detenuti si è poi passati ad un massimo di 300, compresi i carcerati comuni. In questo periodo la Commissione antimafia sta visitando altri istituti penitenziari italiani per elaborare proposte di modifiche normative.

La Casa Circondariale delle Costarelle è considerata una delle opere del ‘Pentapartito‘: alla fine degli anni ’80 la città con il contributo del sottosegretario alle Finanze Domenico Susi (Psi), al Governo per 9 anni consecutivi con 3 esecutivi diversi, si dotò di nuove strutture come la scuola della Guardia di Finanza e appunto il carcere. Significativo che entrambe le strutture non solo hanno resistito al sisma del 2009, ma sono anche diventate proverbiali per la loro sicurezza. Fu insomma subito concepito per favorire il passaggio dall’art. 90 degli anni ’70 -che riguardava la sicurezza in carcere- alla evoluzione nell’attuale 41 bis.

Qui è stata trasferita e sta tuttora Nadia Desdemona Lioce, l’irriducibile delle nuove Br condannata all’ergastolo per gli omicidi D’Antona e Biagi. Nel super carcere de L’Aquila sono stati ospitati detenuti eccellenti come il boss mafioso Leoluca Bagarella – che sconta l’ergastolo per strage -, Raffaele Cutolo della Nuova camorra organizzata, l’esponente dei casalesi Francesco Schiavone detto Sandokan, l’esponente della Mala del Brenta Felice Maniero. Qui fu detenuto anche Totò Riina.  

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