Sistema Pavia: il Riesame boccia le indagini su Venditti e Mazza

Annullate per la seconda volta le perquisizioni a carico dei magistrati. Contestata l’ampiezza eccessiva delle ricerche digitali.

Brescia – Il Tribunale del Riesame ha stabilito l’illegittimità dei provvedimenti di perquisizione disposti nei confronti di Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, nell’ambito dell’inchiesta che lo vede coinvolto insieme all’ex pubblico ministero Paolo Mazza per presunto peculato.

L’indagine si concentra su presunte utilità indebite ottenute dalla società incaricata delle intercettazioni telefoniche per conto della procura pavese. Nel caso specifico, Mazza avrebbe beneficiato dell’acquisto di un veicolo a condizioni economiche vantaggiose.

Si tratta della seconda volta che il tribunale del riesame accoglie le istanze della difesa. Dopo il primo annullamento, la Procura di Brescia – competente territorialmente su quella di Pavia – aveva infatti emesso nuovi decreti di sequestro per dispositivi informatici e telefoni cellulari.

I difensori di Mazza hanno costruito il loro ricorso evidenziando come le parole chiave utilizzate dagli inquirenti per le ricerche digitali configurassero un meccanismo improprio per accedere a informazioni ben oltre il perimetro delle ipotesi di reato contestate.

Tra i termini indicati figurava “Alberto Marchesi”, nome di un imprenditore pavese arrestato recentemente per presunti illeciti in una gara d’appalto. Marchesi è noto per essere stato detenuto nella stessa cella del nipote di Flavius Savu, il quale ha redatto un memoriale contenente dichiarazioni sullo zio riguardanti il caso Garlasco.

L’omicidio di Chiara Poggi, per cui sta scontando la condanna Alberto Stasi, sarebbe – secondo Savu collegato – a presunti incontri illeciti presso il santuario della Bozzola. Lo stesso Savu ha riportato una condanna per estorsione ai danni dell’ex rettore del santuario, padre Gregorio Vitali.

L’indagine bresciana sul cosiddetto “Sistema Pavia” presenta ulteriori filoni investigativi. Venditti risulta indagato in un procedimento separato per corruzione in atti giudiziari, con l’accusa di aver accettato denaro da Giuseppe Sempio per favorire l’assoluzione del figlio Andrea nel 2017, quando questi venne per la prima volta iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nell’abitazione di via Pascoli.

Proprio nell’ambito di quest’ultima inchiesta, nei giorni scorsi il tribunale ha annullato i decreti di perquisizione relativi a Venditti e ai due ex carabinieri.