Sistema carcerario, il Governo punta su prevenzione, lavoro e riforme per ridurre il disagio e il sovraffollamento

Dopo l’intervento del Presidente Mattarella, l’Esecutivo annuncia misure su sostegno psicologico, edilizia penitenziaria e custodia cautelare

Roma – Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulle difficoltà del sistema penitenziario trovano eco nell’azione del Governo, che sottolinea come la prevenzione di autolesionismo e suicidi tra i detenuti sia una priorità. A dirlo è il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che aggiunge come a partire dal 2025 sono previsti 3 milioni di euro l’anno per il supporto psicologico nelle carceri, accanto a 132 milioni destinati al lavoro dei detenuti, con l’obiettivo di favorire il reinserimento sociale.

Sul piano della sicurezza, il personale impegnato in prevenzione e controllo è stato aumentato di quasi 4.000 unità.

Per contrastare il sovraffollamento, il Governo ha attivato misure differenziate per tossicodipendenti, promosso l’espiazione della pena nei Paesi d’origine per i detenuti stranieri e prevede strutture di accoglienza per coloro che, pur avendone i requisiti, non possono accedere alle misure alternative per ragioni socioeconomiche.

Al centro dell’intervento riformatore anche la custodia cautelare, soprattutto per i reati non legati alla criminalità organizzata. Oggi oltre il 20% dei detenuti è in attesa di giudizio, e una parte significativa viene poi assolta.

È attiva, infine, l’opera del Commissario straordinario per l’edilizia carceraria, con l’obiettivo di ampliare a breve le strutture detentive esistenti e rendere più efficiente l’intero sistema.

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