Tra gli arrestati dalla polizia c’è anche una 50enne italiana: ha cercato di far entrare nel Paese quattro cittadini siriani di età compresa tra i 14 e i 34 anni.
Trieste – Proseguono gli arresti effettuati dalla polizia di frontiera di Trieste nei controlli al confine con la Slovenia, in seguito alla sospensione dell’accordo di Schengen.
Tra il 14 agosto e il 16 settembre, 11 persone sono state arrestate ai valichi, la maggior parte presso Fernetti. Altre quattro sono state fermate durante operazioni mirate a contrastare il flusso migratorio dalla rotta balcanica, portando così a un totale di 15 arresti. Di questi, 10 sono avvenuti in flagranza di reato: 7 per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e 3 per violazione del divieto di reingresso. Altri 5 sono stati arrestati in esecuzione di provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
Tutti i fermati sono stati trasferiti al carcere di Trieste e i veicoli utilizzati dai passeur, che trasportavano complessivamente 42 migranti irregolari (di cui 14 minori, prevalentemente di nazionalità turca), sono stati sequestrati. Per molti dei migranti, l’Italia non rappresentava la destinazione finale. Inoltre, la polizia di frontiera ha denunciato tre cittadini stranieri a piede libero.
Tra i passeur arrestati c’è anche una donna italiana di 50 anni, residente a Padova, trovata a trasportare quattro cittadini siriani di età compresa tra i 14 e i 34 anni. Un altro caso riguarda un cittadino lettone di 28 anni, residente in Svizzera, che viaggiava con otto cittadini turchi: una coppia di 26 e 34 anni, con tre bambini di 10 mesi, 3 e 4 anni, insieme a tre parenti di età compresa tra i 22 e i 34 anni. Inoltre, un serbo di 30 anni, residente a Lubiana, è stato arrestato mentre accompagnava a Trieste sei cittadini turchi, tra cui una madre di 35 anni con quattro figli (di 1, 3, 7 e 9 anni) e un giovane di 21 anni, tutti privi di documenti per l’ingresso e il soggiorno nell’area Schengen.