Forse le nuove indagini serviranno a chiarire diversi particolari rimasti nel limbo di un'inchiesta davvero difficile i cui aspetti scientifici rimangono determinanti per l'accertamento della verità.
Seriate – Omicidio Del Gaudio: punto e a capo. Antonio Tizzani assolto con formula piena dall’accusa di omicidio. La Corte d’Assise di Bergamo ha assolto il marito di Gianna Del Gaudio, l’insegnante pensionata uccisa in casa il 27 agosto del 2016, per non aver commesso il fatto.
Tizzani, 72 anni, ex ferroviere, era stato accusato anche di maltrattamenti ma l’uomo è stato prosciolto anche da questo reato. Il Pm Laura Colucci aveva chiesto l’ergastolo per l’omicidio e 4 anni e 6 mesi per le violenze fisiche sulla vittima mentre la difesa, l’avvocato Giovanna Agnelli, si era battuta per l’assoluzione. Così è stato.
Gianna Del Gaudio, ex docente di Lingue di 63 anni già in quiescenza da qualche anno, appena dopo la mezzanotte del 27 agosto 2016 si trovava in cucina a lavare i piatti dopo una cena con figli, nuore e nipoti. Qualcuno l’avrebbe aggredita alle spalle per poi sgozzarla con una lama affilatissima, verosimilmente un taglierino.
Il killer sarebbe poi fuggito attraversando il giardino di casa proprio nel momento in cui stava rientrando Antonio Tizzani che una volta accortosi del delitto, avrebbe tentato di inseguire “l’incappucciato” rimasto non identificato e, praticamente, invisibile anche alle telecamere stradali installate in zona.
L’ex ferroviere avrebbe poi chiamato il 112 e subito dopo il figlio Paolo, che abita vicino la casa dei genitori, a cui avrebbe raccontato di aver visto fuggire un uomo con il volto e la testa coperti da un cappuccio che si sarebbe allontanato di corsa dalla villetta per poi scomparire nel buio: ”…Me lo aspettavo, sono innocente – ha detto Tizzani ai giornalisti uscendo dall’aula – quando uno non ha fatto niente, cosa si deve aspettare?…”.
Subito dopo la sentenza, emessa in primo grado il 23 dicembre scorso dalla Corte d’Assise del tribunale di Bergamo presieduta dal giudice Giovanni Petillo, Tizzani ha risposto con quelle due parole contate ai cronisti che l’attendevano in strada prima di salire a bordo di un’auto con la quale si è allontanato. Dopo 4 anni e 4 mesi fra indagini e processo, 15 udienze, decine di sopralluoghi, intercettazioni, campionature di Dna e rallentamenti a causa della pandemia, il primo grado di giudizio si conclude con l’assoluzione dell’unico indagato per la morte dell’insegnante originaria di Avellino.
Dunque l’assassino della professoressa sarebbe ancora uccel di bosco, come si dice, e libero di sgozzare chiunque. Le motivazioni della sentenza, da depositare entro 90 giorni dalla lettura del dispositivo, renderanno più chiara la decisione dei giudici e aiuteranno chi ne ha interesse a dipanare una matassa investigativa davvero intricatissima.
Per la morte della donna, a meno di un ricorso in avverso al giudizio da parte della Procura, bisognerà ripartire da zero. Basandosi, ancora una volta, sulle sole ed esclusive dichiarazioni di Antonio Tizzani, l’unica persona, oltre l’assassino s’intende, presente sulla scena del crimine durante quell’afosa nottata d’agosto di 4 anni fa e più.
Dando per buona tutta la parte scientifica e quella testimoniale di soggetti esterni che avevano sentito litigare i due coniugi proprio la sera dell’omicidio e in orario compatibile con la morte dell’insegnante, in mano agli investigatori non rimarrebbe altro. A meno di qualche improbabile dimenticanza o di un particolare trascurato.
Comunque stiano le cose i giudici hanno ritenuto prevalente la versione dei fatti riferita dal marito della vittima ovvero l’esistenza di un uomo incappucciato che si sarebbe introdotto furtivamente nella villetta di via Santa Maria della Neve dove avrebbe sgozzato la donna senza rubare nulla per poi fuggire via indisturbato.
Almeno due testimoni, una colf e la ex nuora al tempo moglie di Mario Tizzani, ripetevano in tribunale di aver visto l’ex ferroviere inveire e alzare le mani contro la moglie, in più occasioni, durante violente liti familiari. Evidentemente così non è stato attesa la sentenza che ha assolto l’uomo anche da questi gravami. Dunque chi ha ucciso Gianna Del Gaudio e perché? E’ stato lo stesso killer che ha ammazzato, con modalità analoghe, l’imprenditrice Daniela Roveri, anche lei sgozzata quattro mesi dopo sotto casa?
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