Serena Mollicone

Serena Mollicone, fissata al 22 ottobre l’udienza del processo d’Appello bis

Dopo l’annullamento della Cassazione, si riapre il processo contro la famiglia Mottola, accusata dell’omicidio.

Roma – È stata fissata per il 22 ottobre 2025 la prima udienza del nuovo processo d’Appello sull’omicidio di Serena Mollicone, la liceale di Arce scomparsa il 1° giugno 2001 e trovata morta due giorni dopo nel bosco di Fonte Cupa, nella località Anitrella di Monte San Giovanni Campano, in provincia di Frosinone.

Il nuovo procedimento si svolgerà davanti alla Terza Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Roma, dopo che la Corte di Cassazione, lo scorso marzo, ha annullato la precedente sentenza assolutoria emessa in secondo grado.

I giudici supremi hanno rilevato motivazioni insufficienti e contraddittorie, disponendo un nuovo giudizio nei confronti dei tre principali imputati: Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, la moglie Anna Maria e il figlio Marco.

L’accusa: “Serena morì perché non fu soccorsa”

Secondo la ricostruzione dell’accusa, Serena Mollicone entrò nella caserma dei carabinieri di Arce la mattina della scomparsa e si recò nell’appartamento di servizio della famiglia Mottola, situato proprio sopra la struttura. Qui sarebbe scoppiato un violento litigio, durante il quale la ragazza venne colpita con forza alla testa contro una porta. Nonostante fosse ancora viva, secondo la tesi accusatoria, non venne soccorsa, e morì nelle ore successive.

L’accusa contesta il reato di omicidio volontario, aggravato dalla mancanza di assistenza a seguito di un’aggressione fisica. Gli imputati erano stati assolti in primo grado dalla Corte d’Assise di Cassino e poi di nuovo assolti in Appello, ma ora tutto è da rifare.

Il nodo della porta e delle prove

Il caso Mollicone è rimasto uno dei più enigmatici della cronaca nera italiana degli ultimi decenni, anche per via delle numerose lacune investigative nei primi anni. Centrale nella ricostruzione è il pannello di una porta che, secondo gli inquirenti, presenta compatibilità con la frattura cranica riportata da Serena. Tuttavia, durante i processi precedenti, sono state sollevate obiezioni sulla validità scientifica e probatoria di questo elemento.

Con l’Appello bis si apre ora una nuova fase processuale decisiva per stabilire se esistano responsabilità penali nella morte della ragazza. Dopo oltre vent’anni di attesa e dolore, la famiglia Mollicone continua a chiedere verità e giustizia. Che sia la volta buona?

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