E’ successo a Novellara, lo stesso paese del Reggiano dove viveva Saman. Al padre pakistano e alla matrigna il divieto di avvicinarsi alla ragazza.
Novellara (Reggio Emilia) – Nel 2021 era stata costretta alle nozze a distanza con un cugino, ma la ragazza, poco più che ventenne, aveva trovato il coraggio di opporsi a quell’unione combinata. Il padre, un uomo di origini pakistane di 52 anni, l’avrebbe allora minacciata: “Se non ti sposi fai la fine di Saman Abbas”.
Parole pesanti come macigni, soprattutto se proferite a Novellara, dove l’uomo risiede con la nuova moglie di 37 anni e la ragazza, lo stesso paese del Reggiano dove viveva la famiglia di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane sparita tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 e ritrovata cadavere nel novembre dell’anno scorso. Anche Saman voleva sottrarsi ad un matrimonio forzato e per questo aveva pagato prima con la segregazione e infine con la vita. Un omicidio maturato in famiglia che ha trovato la sua prima sanzione, dopo mesi di indagini, il 19 dicembre scorso con la condanna all’ergastolo dei genitori e a 14 anni per lo zio.
Per evitare una nuova tragedia, il padre pakistano che avrebbe minacciato la figlia agitando lo spettro di Saman, e per la moglie 37enne, matrigna della ragazza, i carabinieri hanno eseguito un divieto di comunicare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Disposto per tutti il braccialetto elettronico. Entrambi i coniugi devono rispondere di maltrattamenti, l’uomo anche di costrizione o induzione al matrimonio.
aman