Il leghista Rossano Sasso, già autore di una risoluzione ad hoc, annuncia una proposta di legge che verrà presentata il prossimo 6 marzo.
Roma – “Quello che è accaduto in una scuola elementare nel napoletano, dove in una circolare inviata a genitori e alunni la parola ‘bambini’ è stata sostituita da ‘bambin*’, ha dell’incredibile. Il tentativo dell’istituto di cancellare il genere maschile e femminile è intollerabile e per questo condividiamo pienamente le posizioni dell’avvocato Angelo Pisani che ha denunciato e chiesto l’intervento delle istituzioni”. E’ il commento del deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura Scienza e Istruzione, che annuncia una proposta di legge ad hoc.
“Come Lega – afferma Sasso – siamo fortemente convinti che la propaganda gender non debba trovare spazio in certi contesti a partire da quello scolastico, e ci siamo già opposti a questa deriva facendo approvare una risoluzione a mia prima firma per impegnare il Governo a legiferare in maniera chiara e inequivocabile. Ma di fronte all’ennesimo episodio che vede il proliferare della teoria gender nelle nostre scuole, abbiamo il dovere di portare avanti questa battaglia di civiltà e buonsenso. Sto presentando in queste ore una proposta di legge che terrà conto di questa vicenda e lo farò il 6 marzo in occasione della presentazione del mio libro ‘Il gender esiste. Giù le mani dai nostri figli’. Sia ben chiaro che la posizione della Lega non cambia: continueremo a proteggere bimbi e bimbe da ideologie e teorie che disorientano e confondono, specie i più piccoli”.
A settembre scorso la Commissione Cultura della Camera aveva approvato una risoluzione presentata da Rossano Sasso che chiede di bandire ogni insegnamento legato al gender nelle scuole, in nome della “neutralità”. La risoluzione era arrivata sulla scia delle polemiche contro il progetto Erasmus+ “DragTivism Jr.”, accusato da Fratelli d’Italia di essere “indottrinamento”. Nel testo della risoluzione si legge che “le istituzioni scolastiche a volte vengono utilizzate come palco privilegiato per propagandare qualsiasi ideologia comprese quelle che attengono all’ideologia gender”, promuovendo “in modo unilaterale e acritico modelli comportamentali ispirati alla cosiddetta ideologia gender”.
La scuola dei Colli Aminei, a Napoli, è finita al centro di una polemica per aver sostituito la parola ‘bambini’ con ‘bambin*‘ in una circolare inviata a genitori e alunni. L’iniziativa, legata al linguaggio inclusivo, ha suscitato le critiche di molti, tra cui l’avvocato Angelo Pisani, che ha parlato di “fanatismo gender” e ha chiesto un intervento del ministero dell’Istruzione. Il legale ha dichiarato che si tratta di un’azione che va “oltre ogni immaginazione” e che l’uso di un linguaggio che suggerisce un “sesso incerto” per i bambini è del tutto inaccettabile. “Partirà da Napoli – annuncia – una richiesta di intervento al ministro ed a tutte le istituzioni competenti, nonché una campagna nazionale a tutela dell’infanzia, che non può essere sconvolta dai fanatismi ideologici del momento”, ha concluso Pisani, sostenendo la necessità di proteggere i bambini dalle influenze di ideologie estreme.
La circolare incriminata è stata inviata a genitori e studenti di una scuola che accoglie bambini di età diverse, tra infanzia, scuola primaria e secondaria. L’uso del termine ‘bambin*’, con l’asterisco finale, ha suscitato una reazione negativa da parte di alcuni genitori e professionisti. Il simbolo dell’asterisco, infatti, è utilizzato per rendere il linguaggio più inclusivo, in modo da non associare un genere specifico alla parola ‘bambini’. Tuttavia, questa scelta ha sollevato numerose polemiche.