Scoperta una discarica abusiva a San Dorligo della Valle: sequestrata un’area di 1000 mq

Denunciato un cittadino bosniaco per ricettazione e gestione illecita di rifiuti. Sequestrati anche veicoli e materiali pericolosi.

Trieste – Nella mattinata del 6 maggio, i carabinieri della Stazione di San Dorligo della Valle e della Sezione Operativa della Compagnia di Trieste-Via Hermet, con il supporto del Nucleo Operativo Ecologico di Udine e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trieste, hanno effettuato un controllo mirato all’interno di un’area di circa 1000 metri quadrati situata in via Bagnoli, nel comune di San Dorligo della Valle.

L’area, in uso a un cittadino bosniaco classe 1978, era già da alcune settimane oggetto di attenzione da parte delle forze dell’ordine, a seguito di numerose segnalazioni da parte dei residenti. I sospetti parlavano di una presunta discarica abusiva contenente oli esausti e componenti meccaniche potenzialmente pericolose per l’ambiente e la salute pubblica.

Durante l’ispezione, i militari hanno constatato la presenza di un rudimentale prefabbricato adibito presumibilmente a officina meccanica e un ingente quantitativo di rifiuti speciali, tra cui pneumatici usati, vernici, oli esausti e numerose parti meccaniche di veicoli. Tra i materiali rinvenuti vi erano anche due targhe automobilistiche risultate appartenere a un’auto rubata.

Nell’area sono stati inoltre individuati circa trenta veicoli, alcuni in evidente stato di abbandono e privi di targhe identificative.

Il cittadino bosniaco, privo di qualsiasi autorizzazione amministrativa presso la locale Camera di Commercio per svolgere attività di autoriparazione, è stato deferito all’autorità giudiziaria per ricettazione e illecita gestione di rifiuti. A suo carico è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa di 10.000 euro.

Al termine degli accertamenti, l’intera area, insieme ai veicoli e al materiale rinvenuto, è stata sottoposta a sequestro penale. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per verificare l’effettivo impatto ambientale causato dall’attività illecita.

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