Crosetto: “Serve intervento legislativo per tutela agenti”. I genitori del ragazzo prendono le distanze: “No a strumentalizzazioni”.
Roma – Giorgia Meloni è la prima a indignarsi dopo gli scontri a Roma durante il corteo di protesta per Ramy in cui 10 poliziotti sono rimasti feriti. Caos e devastazione inammissibili. La premier commenta sui social gli scontri durante la manifestazione per il giovane egiziano morto durante l’inseguimento delle forze di polizia a Milano. “Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo”, scrive Meloni. “Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza. Alle Forze dell’Ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte”, conclude. Il suo duro commento apre le danze della polemica politica.
Ma intanto anche la famiglia di Ramy condanna fermamente le violenze in nome del figlio. Attraverso l’avvocato Barbara Indovina, i genitori del ragazzo “condannano fermamente ogni forma di violenza e vandalismo che si è verificata nelle manifestazioni delle scorse ore” e chiedono che “la sua figura non venga strumentalizzata per fini che non hanno nulla a che fare con la nostra richiesta di verità e giustizia per cui abbiamo riposto massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine”. “La perdita di Ramy – si legge nella dichiarazione – è per noi un dolore immenso e insopportabile. Il nostro unico desiderio è che la giustizia segua il suo corso senza strumentalizzazioni. Siamo profondamente turbati nell’apprendere che il nome di Ramy venga utilizzato come pretesto per atti di violenza“.
Da qui la ferma condanna di “ogni forma di violenza e vandalismo. Crediamo che il ricordo di Ramy debba essere un simbolo di unità, non di divisione o distruzione. Il nostro appello – dicono – è rivolto a tutti coloro che scelgono di onorare la sua memoria: fatelo in modo pacifico e costruttivo, attraverso il dialogo e il rispetto reciproco”. “Quando ci sono persone che fanno manifestazioni per chiedere giustizia e verità per mio figlio, non devono fare casino né cose brutte. Per favore, fate manifestazioni con calma, nelle quali si cammina e basta, pacifiche”. Così Yehia Elgaml, padre di Ramy. L’uomo ha poi espresso “fiducia” nella Repubblica italiana e nel presidente Sergio Mattarella: “Viviamo sotto il suo ombrello”, ha detto, “non solo gli italiani, ma anche gli immigrati e gli stranieri”.
Intanto il Viminale comunica che nel corso del 2024, secondo i dati del ministero dell’Interno, in Italia sono state organizzate 12.302 manifestazioni (+9,7% rispetto al 2023). In particolare, 4.187 sono state organizzate per motivazioni sindacali e occupazionali (+38,8%), mentre 1.874 sono state promosse a sostegno della pace (+39,3%). In 322 casi si sono registrate delle criticità (-18,9% rispetto al 2023). In totale, nel 2024 i feriti tra gli appartenenti alle Forze di polizia sono stati 273 (+127,5%), mentre nel 2023 erano stati 120.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, su X evidenzia la necessità di un intervento legislativo a tutela degli agenti. “Dobbiamo immaginare interventi legislativi che tutelino ancor di più le nostre forze dell’ordine nello svolgimento del loro lavoro. Così come è in tutte le nazioni democratiche. Non capisco come possano esserci persone, forze politiche e vari fiancheggiatori da salotto che cercano ogni occasione per mettere le forze di polizia o le forze armate sul banco degli imputati, anche se hanno solo fatto il loro dovere. Così facendo rafforzano chi attacca lo Stato ed indeboliscono chi lo difende”.
Crosetto poi aggiunge: “Quello cui abbiamo assistito è un attacco ingiustificabile e preoccupante alla sicurezza dei cittadini e alle regole di convivenza che sono la base di una democrazia. Non si può che reagire con durezza: chi semina caos e attacca le forze di polizia deve essere perseguito con la massima severità perché altrimenti si pongono le basi perché queste persone si sentano più forti dello Stato stesso e delle istituzioni democratiche. Piena solidarietà ai nostri agenti feriti, a cui auguriamo pronta guarigione. Sono certo che lo Stato sia con loro”. Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, scrive su X: “Criminali rossi assaltano le Forze dell’Ordine a Roma e vandalizzano la sinagoga di Bologna. Sono circa diciotto gli agenti rimasti feriti, ai quali va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Scene indegne e vergognose. Sempre dalla parte di donne e uomini in divisa!”.
“Vergognose e ignobili le manifestazioni violente di ieri contro le forze dell’ordine che hanno devastato città e causato feriti tra poliziotti e carabinieri”. Lo ha riferito ad Affaritaliani.it l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci, commentando le manifestazioni non solo a Roma, ma in molte città italiane per la morte del giovane Ramy che sono sfociate “in violenze contro le forze dell’ordine”. “Questo è il risultato di una sinistra manesca e rabbiosa che, da anni, delegittima le forze dell’ordine cercando sempre di proteggere chi delinque e inneggia alla rivolta sociale cercando di sopraffare la maggioranza che invece cerca più sicurezza e benessere. Non ci intimidiamo, anzi, ogni vigliacca manifestazione di questo genere non fa altro che rinsaldare la nostra incondizionata fiducia nelle forze dell’ordine e il nostro credito nella democrazia che rende inoffensivo chi rappresenta un pericolo per la società”, ha concluso Vannacci.
“Questa notte nella mia città, Bologna, ci sono stati gravi episodi di violenza, atti vandalici, minacce alla Sinagoga, scontri con le forze dell’ ordine. Fatti gravi ed inaccettabili. Tutta la mia solidarietà agli operatori delle forze dell’ ordine, ai cittadini che hanno subito danni ed alla Comunità Ebraica. Tutte le forze politiche e sociali si uniscano per condannare senza ambiguità e con la massima determinazione questa violenza che non ha giustificazioni”, afferma Andrea De Maria, deputato Pd. Sono mesi che a “Milano ogni sabato manifestanti organizzati inneggiano con cori anti sionisti contro gli ebrei, contro Israele e il popolo ebraico, contro personaggi simbolo della lotta all’antisemitismo come la senatrice Liliana Segre, più volte offesa e minacciata”, sottolinea in una nota Roberto Calderoli, vice presidente del Senato.
“Le violenze di queste ore a Torino, Roma, e Bologna sono inaccettabili. Siamo in una democrazia e si può manifestare pacificamente. La violenza va respinta, noi siamo con le forze dell’ordine senza se e senza ma”, scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda. “Agenti feriti di cui uno al volto, bombe carta e striscioni contro le forze di polizia nella manifestazione non autorizzata di San Lorenzo a Roma. Una manifestazione di violenza e di disordine, di caos e guerriglia urbana contro le forze di polizia di una gravità inaudita. Solidarietà e vicinanza alle nostre forze dell’ordine e l’immediata approvazione del Ddl Sicurezza del Governo per garantire maggiori tutele alle donne e agli uomini in divisa, orgoglio del Paese”, conclude in una nota Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno.
Il Pd condanna quanto accaduto. “Pieno supporto al sindaco di Bologna e ai cittadini bolognesi per la devastazione e le violenze della scorsa notte che hanno colpito anche alcuni esponenti delle forze dell’ordine, oltreché la Sinagoga e vari esercizi commerciali. Tutta la solidarietà del Pd che condanna sempre ogni atto violento”. A scriverlo in una nota è la segretaria del Pd Elly Schlein che invita la destra “a non fare politica su queste violenze” e definisce “importanti” le parole della famiglia di Ramy contro ogni strumentalizzazione della loro tragedia. Nelle prossime ore, forse già domani, verrà trasmessa una prima informativa della Digos in Procura sui disordini a Roma durante il corteo per Ramy, il giovane morto a Milano mentre fuggiva da un controllo dei carabinieri. Al vaglio degli investigatori le immagini della scientifica per poter dare un volto e un nome ai responsabili delle violenze.