La segretaria Pd annuncia la manifestazione del 7 giugno contro il “massacro” di Gaza. Polemica sui riformisti dem.
Roma – La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha respinto con fermezza le accuse di antisemitismo rivolte a chi critica l’operato del governo israeliano. Intervenendo nel programma ‘Agorà weekend’ su RaiTre, la leader dem ha dichiarato che criticare l’amministrazione Netanyahu rappresenta un dovere civile e non può essere automaticamente etichettato come antisemitismo.
La presa di posizione di Elly Schlein arriva in un momento di tensione interna al centrosinistra, con alcuni esponenti riformisti del Pd che hanno espresso preoccupazioni per possibili derive antisemite durante l’evento previsto a San Giovanni a Roma. Gli stessi riformisti parteciperanno anche alla manifestazione milanese organizzata da Renzi e Calenda.
Schlein ha sottolineato come la posizione del suo partito sia inequivocabile, proprio per evitare strumentalizzazioni, specificando che il sostegno democratico va sia agli israeliani che protestano contro Netanyahu, sia ai palestinesi che si oppongono ad Hamas.
La mobilitazione del 7 giugno
La segretaria dem ha ribadito la necessità di mobilitarsi con determinazione per porre fine a quello che definisce un massacro di civili palestinesi, denunciando le azioni del governo di estrema destra israeliano che proseguono da anni, incluse le occupazioni illegali e la vendita di armi a Israele.

Schlein ha confermato la manifestazione del 7 giugno, lanciata insieme al Movimento Cinque Stelle e all’Alleanza Verdi Sinistra, rivolgendosi a tutti coloro che vogliono dire basta alla situazione attuale a Gaza. La leader dem ha definito inaccettabili le immagini che arrivano dalla Striscia, sottolineando come la questione riguardi tutti.
Gli obiettivi della mobilitazione sono chiari: cessate il fuoco immediato e liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora in mano ai terroristi di Hamas – verso cui la leader dem ha ribadito condanna più ferma – pur specificando che gli eventi dell’ottobre scorso non giustificano l’uccisione di circa 50.000 palestinesi, tra cui 15.000 bambini.
Tensioni diplomatiche
Nel suo intervento, Schlein ha fatto riferimento anche alle tensioni diplomatiche tra il governo israeliano e quello francese di Macron, ribadendo l’inaccettabilità di accusare sistematicamente di antisemitismo chiunque critichi un governo che compie azioni criminali contro ogni norma del diritto internazionale.
Le manifestazioni di Roma e Milano
La prossima settimana si annuncia intensa sul fronte politico e sociale con due manifestazioni nazionali dedicate alla crisi umanitaria a Gaza. Due appuntamenti distinti, promossi da forze politiche diverse, ma con l’obiettivo comune di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni italiane sul dramma in corso in Medio Oriente.

La prima manifestazione si terrà giovedì 6 giugno a Milano. A organizzarla i partiti di Azione e Italia Viva. L’iniziativa ha tentato, senza successo, di ottenere l’integrazione nella piattaforma romana di alcune proposte avanzate da Sinistra per Israele, tra cui una condanna esplicita dell’antisemitismo. Il mancato accordo ha evidenziato divergenze non solo sul merito delle posizioni ma anche sul metodo con cui costruire una mobilitazione comune.
Il giorno successivo, venerdì 7 giugno, sarà invece Piazza San Giovanni a Roma a ospitare la seconda manifestazione, promossa da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Questo secondo evento si basa su una piattaforma unitaria già condivisa in Parlamento dalle forze che ne fanno parte, focalizzata sulla tutela dei civili, la richiesta di un cessate il fuoco e la difesa del diritto internazionale.
Nonostante le differenze di impostazione, diversi esponenti politici di varie formazioni hanno annunciato la loro partecipazione a entrambe le manifestazioni, nel tentativo di superare le tensioni e promuovere un messaggio di unità nazionale.