Scarcerato e rimpatriato il capo della polizia libica Almasri. Polemiche in Parlamento

Festa a Tripoli davanti all’aereo italiano che lo ha riportato a casa. La scarcerazione legata a un “vizio procedurale”. Attacco a Nordio.

Roma – Monta in Parlamento il coro di polemiche sul caso della scarcerazione e del rimpatrio di Njeem Osama Elmasry Habish, capo della polizia giudiziaria libica conosciuto come ‘Almasri’ – arrestato domenica a Torino su mandato di arresto della Corte penale internazionale. In apertura di seduta dell’Aula della Camera, il disappunto dei partiti della minoranza è unanime: Avs, Pd, Più Europa, Iv, M5s e Azione definiscono di una “gravità inaudita” quanto avvenuto – “è stato liberato un torturatore”, accusano – chiedendo alla premier di riferire in Aula e sollecitando “alla trasparenza” il governo e il ministro Nordio.

Secondo quanto si apprende, la scarcerazione sarebbe avvenuta per un difetto procedurale. Un arresto ritenuto ‘irrituale‘, perché sarebbe sostanzialmente mancata l’interlocuzione e comunicazione preliminare al ministero necessaria in casi simili. Proprio questo errore procedurale avrebbe portato la Corte di Appello di Roma a disporre con ordinanza l’immediata scarcerazione e il rimpatrio in esecuzione al provvedimento di espulsione. Intanto è giunta agli uffici di via Arenula la richiesta della Corte Penale Internazionale di arresto di Najeem Osema Almasri Habish, fa sapere il ministero della Giustizia, spiegando che “considerato il complesso carteggio”, il Guardasigilli Carlo Nordio “sta valutando la trasmissione formale della richiesta della Cpi al procuratore generale di Roma, ai sensi dell’articolo 4 della legge 237 del 2012″.

La Corte penale Internazionale

“Il fatto non è grave ma gravissimo”, insorge la vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, intervenendo alla Camera. “Ci devono spiegare – afferma – perché un uomo con un mandato di arresto della Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità sia stato rimandato a casa con tutti gli onori, addirittura con un volo di Stato. Io non riesco a credere che sia un errore, io non riesco a credere che il ministro Nordio e tutto l’apparato non sapessero”. “Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare”. Così ieri sera la segretaria del Pd Elly Schlein.

“La presidente del consiglio ha urlato ad Atreju che i centri in Albania andranno avanti perché Meloni vuole combattere la mafia dei trafficanti di esseri umani. Dopo Cutro la stessa presidente del consiglio, dopo Cutro, aveva detto che avrebbe dato la caccia nel globo terracqueo ai trafficanti, ma si dà il caso che ieri sia capitato sul tavolo uno di questi trafficanti, che la Corte Penale definisce come pericoloso criminale. Per tutta risposta l’avete riportato in Libia scarcerandolo con un aereo dei servizi”. Così Matteo Renzi prendendo la parola in Aula al Senato, al termine della relazione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Sono solo io che penso che siate completamente ammattiti o questa è l’immagine di un governo ipocrita e indecente?”, ha concluso Renzi.

L’attacco di Renzi

In Aula il vicepresidente di Alleanza Verdi e Sinistra Marco Grimaldi chiede le dimissioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio. “È finita con un aereo dei Servizi italiani che riporta a casa il torturatore accolto a Tripoli da una gran festa. Basta questo per chiedere le dimissioni di Nordio e un’informativa urgente per capire se siamo usciti dalla Corte Penale Internazionale. Ieri abbiamo depositato un’interrogazione per chiedere le circostanze dell’arresto a Torino di Njeem Osama Elmasry. Chiedevamo come mai un uomo con mandato d’arresto si aggirasse liberamente per il nostro Paese. Ma non abbiamo fatto in tempo neanche a fare i complimenti al lavoro della Digos di Torino!“.

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