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Scacco alla ‘ndrangheta: cosche alleate nel narcotraffico, 142 arresti [TUTTI I NOMI]

L’inchiesta Recovery svela i “padroni della droga” nel nord della Calabria. Centinaia di carabinieri, poliziotti e finanzieri impegnati nel blitz.

Cosenza – Centinaia di carabinieri, poliziotti e finanzieri – operanti sotto le direttive del questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, e dei comandanti provinciali dell’Arma, colonnello Agatino Saverio Spoto e della Finanza, colonnello Giuseppe Dell’Anna – hanno dato esecuzione dall’alba di questa mattina a 142 misure cautelari ordinate dall’antimafia di Catanzaro nei confronti di persone ritenute coinvolte nel vasto e lucroso commercio di sostanze stupefacenti nell’area settentrionale della Calabria. Per 20 persone sono stati disposti gli arresti domiciliari e per altre 12 l’obbligo di dimora e di firma, mentre per tutti gli altri è stato disposto il carcere. Il blitz è stato coordinato dal procuratore di Catanzaro Vincenzo Capomolla. Gli indagati sono complessivamente 169 e il Gip di Catanzaro che ha firmato le misure cautelari è Arianna Roccia.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti i presunti appartenenti ai gruppi egemoni della ‘ndrangheta tradizionale e della criminalità nomade che avrebbero controllato lo smercio di cocaina, eroina, hashish e marijuana nell’area urbana del capoluogo bruzio in combutta con esponenti delle cosche mafiose della Sibaritide e della fascia tirrenica del cosentino.

La poderosa inchiesta coordinata dei pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti, che hanno firmato con il procuratore Capomolla le richieste di emissione di provvedimenti restrittivi, costituisce la naturale evoluzione della maxinchiesta “Reset” scattata nel settembre di tre anni fa con la notifica di oltre 200 misure cautelari. 

Inchiesta coordinata dal procuratore di Catanzaro Vincenzo Capomolla

Gli inquirenti si sono avvalsi di intercettazioni ambientali e telefoniche, sequestri mirati di partite di droga e rivelazioni di collaboratori di giustizia. Dalle carte dell’indagine emerge un controllo del narcotraffico gestito, secondo la definizione dei pm antimafia, da “cosche confederate”, uno schema già emerso in altre inchieste che vede i gruppi criminali muoversi sotto l’ombrello di un sostanziale accodo spartitorio. In questa cornice il clan degli “zingari” e quello degli “italiani” si sarebbero impossessati di tutte le “piazze” garantendosi incassi milionari. Vertici del narcotraffico per il gruppo degli “italiani” vengono indicati Francesco Patitucci, Mario Piromallo, Salvatore Ariello, Antonio Illuminato, Michele Di Puppo, Adolfo D’Ambrosio.

IN CARCERE:

Cosimo Abbruzzese detto Cocchino, Salvatore Ariello, Luigi Avolio, Bruno Bartolomeo, Giuseppe Bartolomeo detto Geppino, Gaetano Bartone, Antonio Basile, Enzo Bertocco, Antonio Bevilacqua detto il Topo, Leonardo Bevilacqua, Carlo Bruno, Dimitri Bruno, Umberto Cacozza, Francesco Bruno Calvelli, Pietro Capalbo, Antonio Caputo detto Totonno, Antonio Francesco Caputo, Giuseppe Caputo, Vincenzo Caputo, Augusto Cardamone, Giuseppe Carolei, Simone Carrieri, Giuliano Caruso, Stefano Casole, Luisiana Castiglia, William Castiglia, Fabio Ciarlo, Egidio Cipolla, Fabiano Ciranno, Umberto Franco Conforti, Marco D’Alessandro, Adolfo D’Ambrosio, Pamela D’Ambrosio, Andrea D’Elia, Attilio D’Elia detto Cristian, Massimiliano D’Elia detto Il Biondo, Valentino De Francesco, Maurizio Della Cananea, Francesco Costantino De Luca, Pietro De Marci detto Coccobill, Maria De Rose, Mattia De Rose, Armando De Vuono, Vanessa De Vuono, Michele Di Puppo, Paolo Elia, Immacolata Erra, Manuel Esposito, Gianluca Fantasia, Simone Ferrise, Marco Foggetti, Luigi Antonio Garofalo, Cristian Giordano, Francesco Gentile, Pasquale Germano, Giuseppe Gozzi, Silvia Guido, Pierpaolo Guzzo, Antonio Illuminato, Francesco La Cava, Giuseppe La Cava, Salvatore La Cava, Rolando Liguori, Massimiliano Lo Polito, Nadia Lo Polito, Marco Lucanto, Francesco Marchiotti, Pietro Mazza detto Giampiero, Alessandro Meduri, Antonio Meduri alias Paciottino, Filippo Meduri, Francesco Meduri, Pietrangelo Meduri, Ottavio Mignolo, Daniela Monaco, Kevin Montalto, Ivan Montualdista, Antonio Morrone, Francesco Mosciaro, Tatjana Natale, Stefano Noblea, Pamela Falvo Occhiuto, Cristian Pati, Karim Pati, Rosina Pati, Salvatore Pati, Francesco Patitucci, Vittorio Pino, Mario Piromallo, Roberto Porcaro, Diego Porco, Angelina Presta, Massimiliano Presta, Giuseppe Provenzano detto Tolli Tolli, Andrea Pugliese, Cesare Quarta, Paolo Recchia, Michele Rende, Filippo Maria Rende Granata, Andrea Rudisi, Michele Rudisi, Antonio Segreti, Alfredo Sirufo, Gianfranco Sganga, Luca Trotta, Alberto Turboli, Danilo Turboli, William Zupo, Franco Scorza

AI DOMICILIARI:

Luca Bevilacqua, Domenico Chimenti, Agnese Crocco, Giuseppe Violi, Federica Bartucci, Giuseppe Chianello, Francesco Guarnieri, Luisa Rosanna Occhiuto, Manuel Prezioso, Armando Bevilacqua, Toni Berisa, Francesco De Grandis, Danilo Forte, Claudio Giannini, Michele Gedeone, Aurelio Pittino, Mattia Namik Sposato, Francesco Viapiana, Simone De Marco, Giulio Castiglia.

OBBLòIGO DI DIMORA E FORMA:

Cesare Conte, Giuseppe Longo, Giuseppe Spagnolo, Guerino Campobasso, Daniel Chimenti, Paolo Greco, Alessandro Morrone, Filippo Occhiuzzo, Roberto Pasqua, Patrick Patitucci, Joi Luigi Principato, Simona Pugliese.

Coinvolto nell’inchiesta anche il finanziere Enrico Dattis raggiunto dalla misura interdittiva della sospensione dal pubblico servizio.

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