Scacco al clan Lo Russo: altri 3 arresti per riciclaggio e frode fiscale a Napoli

A giugno scorso erano stati già sequestrati beni e 400 mila euro in contanti, con un valore complessivo di oltre 8 milioni.

Napoli – Scacco al clan Lo Russo. In seguito alle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria partenopeo e il personale del Nucleo Investigativo Centrale di Roma della Polizia Penitenziaria hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di tre soggetti. Due di essi sono stati arrestati e posti in custodia cautelare in carcere, mentre uno è agli arresti domiciliari. I tre sono indagati per i reati di riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e frode fiscale.

L’ordinanza si inserisce in un’operazione che ha coinvolto anche un soggetto legato al clan “Lo Russo”. Nonostante fosse condannato all’ergastolo per omicidio e detenuto dal 2010, il soggetto ha continuato a ricoprire un ruolo di vertice nel clan utilizzando strumenti di comunicazione clandestini in carcere e avvalendosi della collaborazione della moglie e del figlio, anch’essi destinatari di misure cautelari. Le indagini hanno rivelato che alcuni dei destinatari delle misure hanno contribuito alla fittizia intestazione di immobili e imprese a prestanomi, con l’intento di eludere le disposizioni di legge riguardanti il sequestro patrimoniale e facilitare il riciclaggio di proventi illeciti.

Tra i vari atti illeciti riscontrati, uno degli immobili, sebbene fosse soggetto a pignoramento, è stato utilizzato per locazioni brevi a scopo turistico, mentre altri immobili sono stati trasferiti a una donna nullatenente e a una società legata agli indagati. Inoltre, una società che si occupava di lavorazione e commercio di pellame ha ricevuto iniezioni di liquidità illecita e ha emesso fatture false per oltre 7,5 milioni di euro. Un’altra impresa di vendita di calzature è stata anch’essa utilizzata per frodi fiscali, con false fatturazioni in acquisto per oltre 2 milioni di euro. Altre attività di riciclaggio sono state facilitate mediante l’acquisto di orologi di lusso all’estero, con pagamenti in criptovaluta.

Nel giugno 2024, erano già stati sequestrati 8 immobili, 12 lotti di terreno, 5 complessi aziendali, 2 autovetture, 1 ciclomotore, 20 orologi di lusso, 90 rapporti finanziari e circa 400 mila euro in contanti, con un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro.

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