Sbatti il bimbo in prima pagina: perché postare le foto dei figli sui social va evitato

Oltre a titillare forme di becero protagonismo, la prassi ormai dilagante fa correre gravi rischi a chi non può difendersi.

Con l’avvento dei social è esplosa la mania di inserire foto di qualunque tipo sui propri profili social. Una sorta di protagonismo becero volto ad immortalare qualunque momento, anche il più banale, della propria vita. In questo tritacarne mediatico sono finiti pure le foto di bambini.

Il caso più clamoroso, per la notorietà dei protagonisti, è stato quello di Leone, il figlio di Fedez e Chiara Ferragni. Il primo è un noto rapper e personaggio televisivo, la seconda una famosa influencer e blogger, noti con l’appellativo “Ferragnez”. Per la cronaca la Ferragni è balzata agli onori della cronaca (si fa per dire) col “Pandoro gate”. La vicenda ha riguardato la vendita del pandoro Balocco griffato dall’imprenditrice e pubblicizzato con la campagna Pink Christmas del 2022. Secondo i giudici civili fu una pratica commerciale scorretta con l’intento di ingannare il pubblico. Stando alla pubblicità, infatti, la vendita del prodotto, che aveva un prezzo superiore rispetto agli standard di un classico prodotto della stessa fascia, avrebbe comportato una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. In realtà, però, i proventi delle vendite finirono nelle tasche di Ferragni e dell’azienda dolciaria, legate da un accordo commerciale che già stabiliva una cifra da destinare al nosocomio piemontese.

I Ferragnez e il figlio Leone, fino a poco fa onnipresenti sui social

La pratica di esporre i propri figli piccoli sui social, comporta diversi rischi, è detta “sharenting”, con cui si intende, appunto, il fenomeno della condivisione online costante da parte dei genitori di contenuti che riguardano i propri figli/e (foto, video, ecografie). Il neologismo, coniato negli USA, deriva dalle parole inglesi “share” (condividere) e “parenting” (genitorialità). Il fenomeno è esploso a macchia d’olio con la pandemia, che non finisce mai di produrre i suoi effetti deleteri. Chiusi in casa, obbligati a non uscire, i figli sembrarono il soggetto idoneo da postare sui social. Coi bimbi i like aumentano a dismisura, così come cresce il compiacimento dei genitori. Per gli influencer si accrescono, finanche, popolarità e introiti. Pare che il 15% dei genitori che usano i social, utilizzano foto del bimbo quando è ancora nel grembo materno. Non sono rare, infatti, ecografie del feto.

Le poche indagini effettuate sul fenomeno hanno evidenziato che il 68% del campione inserisce foto dei figli sui social e, pare, più diffuso per i bambini piccoli (0-3 anni). Può sembrare ininfluente, invece lo sharenting ha diversi effetti collaterali. Innanzitutto, i bambini, avendo accesso coi dispositivi tecnologici, fin dalla più tenera età, si costruiscono la propria immagine digitale, che può essere condizionata da ciò che i genitori hanno pubblicato precedentemente. In secondo luogo, la privacy dei piccoli viene violata, esponendoli a potenziali rischi, come il furto di identità digitale. Con l’Intelligenza Artificiale è molto facile clonare il volto di un bambino e la sua voce per utilizzarli non sempre in maniera lecita. Utilizzando foto dei propri figli i genitori, pensando di essere fieri di loro stessi, di compiere chissà quale performance e di essere all’altezza dei tempi iper-tecnologici, non fanno altro che offrire materiale per i bulli cibernetici, che lo possono utilizzare contro i bambini, al solo scopo di fare del male.

Un recente rischio segnalato è costituito da applicazioni che possono rimuovere virtualmente i vestiti e proponendo immagini che non sono quelli originari dell’interessato. Quindi bisogna mostrare attenzione nel condividere foto dei propri figli. Per questo scopo è nata la campagna “ShareWithCare” (Condividere la Cura) a cura di Deutsche Telekom, la più grande azienda di telecomunicazione d’Europa, il cui scopo è di sensibilizzare l’opinione pubblico sulla condivisione di foto dei bambini con un approccio responsabile. Solo che per limitare l’abuso di foto di bambini, bisogna essere tecnologicamente preparati e non sempre lo si è. C’è un’altra soluzione, forse sbrigativa e rozza, ma senz’altro efficace: abbandonare i cellulari e fare le foto con una normale macchina fotografica e mandare al diavolo la mania di comunicare quei momenti con l’universo mondo!

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