Sanità nel caos: concorsi truccati, cartellini timbrati per andare a golf e pazienti sedati di notte

Trentotto indagati nell’inchiesta della Procura su appalti pilotati e maltrattamenti. Al centro una ex dirigente accusata di aver favorito candidati amici.

Ivrea – Una vasta inchiesta della magistratura piemontese ha fatto emergere un presunto sistema di irregolarità diffuse nella gestione della sanità pubblica del territorio di Ivrea, coinvolgendo quasi quaranta persone tra dirigenti, medici e imprenditori. Le indagini, condotte dai pubblici ministeri Alessandro Gallo e Valentina Bossi, hanno portato alla luce un intreccio di illeciti che spaziano dalla manipolazione delle selezioni del personale fino ai maltrattamenti sui degenti.

Al centro dell’indagine figura l’ex responsabile della Direzione delle professioni sanitarie dell’Asl To4, che ha trascorso due settimane in regime di arresti domiciliari. La professionista è accusata di aver sistematicamente violato il segreto d’ufficio per favorire determinati candidati nelle procedure concorsuali, fornendo loro anticipatamente i quesiti delle prove e cercando di dissuadere altri aspiranti dalla partecipazione. Gli inquirenti hanno riscontrato anomalie in circa venti selezioni pubbliche.

Insieme all’ex direttore del reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Chivasso, deve rispondere anche dell’accusa di truffa aggravata ai danni dell’amministrazione. I due avrebbero ripetutamente marcato la presenza in servizio per poi assentarsi e dedicarsi ad attività personali come partite di golf, appuntamenti dal parrucchiere o trattamenti estetici. Per non aver adottato misure disciplinari è finito sotto inchiesta anche l’ex direttore generale dell’azienda sanitaria.

L’indagine ha rivelato inoltre gravi episodi di negligenza e abusi ai danni dei ricoverati presso la struttura ospedaliera di Settimo Torinese. Secondo la ricostruzione degli investigatori, un’infermiera, un primario e i responsabili della società Cm Service di Cascinette d’Ivrea avrebbero sottoposto i pazienti a somministrazioni sedative durante le ore notturne con il solo scopo di consentire al personale infermieristico di riposare. In diverse circostanze i degenti sarebbero stati privati delle terapie necessarie e lasciati in condizioni igieniche precarie, nonostante avessero ripetutamente richiesto assistenza tramite i dispositivi di chiamata.

Emersi infine anche due presunti casi di corruzione legati alla cessione di informazioni riservate sui bandi di gara in cambio dell’inserimento in organico di persone legate agli indagati.