San Giorgio – La Repubblica dei pinguini

Il Paese del Bengodi dove non si pagano le tasse e non c’é bisogno di vaccini. Il sogno visionario dell’ex medico No vax Roberto Petrella, lo “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio”. Lo Stato della Cuccagna che tutti abbiamo sognato.

Catanzaro – Un pittoresco quanto inesistente Stato nel Circolo Polare Antartico dove vigeva la legge dello Ius Soldi. Alla modica cifra che variava tra i 200 e i 1.000 euro si poteva ottenere la cittadinanza con tanto di documenti ufficiali come passaporto e non solo. Una volta nominati cittadini si diveniva a tutti gli effetti beneficiari del decisamente conveniente trattamento fiscale. E siccome lo Stato Teocratico Antartico di San Giorgio era una vera e propria democrazia e non Stato suddito della dittatura sanitaria mondiale, non imponeva nemmeno l’obbligo vaccinale ai fortunati residenti.

Il medico radiato Roberto Petrella

La storia fiabesca di questo paradiso in terra nasce nel 1959, anno in cui lo Stato Teocratico Antartico di San Giorgio ottiene l’indipendenza in forza del Trattato Antartico avvenuto tra non si sa bene chi. Un’altra preziosissima sliding door che ha permesso alla fantasiosa nazione di prosperare è stato il riconoscimento da parte della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS), con un accordo sottoscritto a Abuja (Nigeria) il 28 maggio 2019. Ovviamente nulla di tutto questo è mai successo. A questo punto però il sogno visionario del No vax Roberto Petrella, radiato dall’albo poiché accusato di omicidio colposo, prendeva lentamente ma inesorabilmente vita.

Una volta fatta l’Italia bisogna però fare gli italiani e, in questo caso, i “sangiorgesi“. Niente paura. Un sistema fiscale dalla parte del cittadino, la possibilità di acquisto di terreni con annessi titoli nobiliari e l’assenza dell’obbligo vaccinale sono pietanze troppo sfiziose a cui resistere. Infatti in base ad un vero e proprio “Ius Soldi” , una cifra compresa tra i 200 e i 1.000 euro bastava per essere accolti a braccia aperte dai nuovi fratelli connazionali. Oltre alla cittadinanza e un set di pentole, per una manciata di euro, si aveva diritto anche a veri e propri documenti ufficiali come patente e carta d’identità oltre che il passaporto. Un vero e proprio paradiso tra i ghiacci.

Oddio, quasi tra i ghiacci. Infatti la sede legale risultava a Lugano mentre quella amministrativa a Catanzaro. Lo Stato farlocco possedeva altresì tutti i profili amministrativi degni di una vera repubblica democratica. Più di 700 persone si sono prima incredibilmente fidate del medico radiato per poi subire l’inevitabile truffa. Le promesse erano appunto una fiscalità benevola e a volte anche la promessa di finanziamenti percepiti direttamente dalle casse dello Stato sangiorgese, senza la solita maledetta burocrazia. Anche l’accertato utilizzo dei documenti fasulli risulta quasi incredibile. Gli inquirenti hanno infatti appurato che in più occasioni i sangiorgesi avrebbero utilizzato i documenti senza mai destare sospetto.

Molte delle vittime erano altresì attirate dal fatto che non esistesse lo spauracchio della dittatura sanitaria capeggiata da Bill Gates, Soros e Satana in persona. Infatti il Dott. Lup. Mann. Petrella avrebbe anche deciso di creare un albo ad hoc per i medici sangiorgesi. Tutti benvenuti: sospesi, radiati, No vax, No mask e No green pass, tutti insieme per regalare un futuro radioso alla sanità dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio. Gli inquirenti in uno stralcio dell’indagine avrebbero infatti affermato:

“…Attraverso l’adesione allo Stato Antartico, i benefici più attraenti sarebbero stati però quelli connessi alla riduzione dell’imposizione fiscale – si legge in atti – con un’aliquota pari solo al 5 per cento da versare al nuovo stato di appartenenza, quello di poter continuare a esercitare la professione medica nonostante l’avvenuta radiazione/ sospensione dall’albo e quello di poter essere esentati dagli obblighi vaccinali...”

Prima pagina della Gazzetta Ufficiale di mercoledì 29 settembre 2021

L’operazione che ha permesso alla Polizia di Stato di sgominare la banda di “repubblichini” è stata denominata “Isola che non c’è“. Mai nome fu più azzeccato. Secondo quanto è emerso dall’indagine i componenti del gruppo avevano creato anche una serie di finte istituzioni. L’obiettivo era quello di rendere credibile l’esistenza del fantomatico Stato attraverso documenti come una gazzetta ufficiale, ovviamente. I reati contestati agli indagati sono associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi espatrio e riciclaggio. Alcuni possessori dei documenti contraffatti sarebbero anche coinvolti nella gestione di traffici illeciti di sostanze stupefacenti. Il sogno è finito troppo presto.

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