La proposta di legge in esame alla Camera prevede l’entrata in vigore dal 2026, in occasione dell’ottavo centenario della morte del santo patrono d’Italia.
Dopo quasi mezzo secolo di assenza dal calendario civile, la festa di San Francesco d’Assisi si prepara a tornare tra le festività nazionali italiane. Il 4 ottobre, data dedicata al Santo patrono d’Italia, potrebbe nuovamente diventare un giorno di riposo per lavoratori e studenti, segnando la fine di un’epoca iniziata nel 1977, quando la ricorrenza fu cancellata dall’elenco delle festività civili per ragioni di carattere economico.
La proposta di legge – attualmente all’esame della Camera dei deputati – prevede l’entrata in vigore della nuova festività a partire dal 1° gennaio 2026, in coincidenza con la celebrazione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco. Una tempistica che non è casuale: il 2026 rappresenterà un anno di particolare significato per la spiritualità francescana e per l’intera comunità cattolica italiana.
Tuttavia, per un curioso scherzo del calendario, il primo anno in cui la legge avrà effetti concreti sarà il 2027, dato che il 4 ottobre 2026 cadrà di domenica, risultando già di fatto un giorno festivo.
Due sono le proposte di legge depositate e attualmente assegnate alla Commissione Affari costituzionali per l’esame parlamentare: la 2097 e la 2231. La proposta firmata da Maurizio Lupi di Noi Moderati, sostenuta da Fratelli d’Italia e Forza Italia, individua chiaramente le finalità di questa reintroduzione nella “celebrazione e promozione dei valori della Pace, della Fratellanza, della tutela dell’ambiente e della solidarietà”.

La scelta di riportare San Francesco nel calendario civile non rappresenta soltanto il recupero di una tradizione interrotta ma anche il riconoscimento di valori universali che il santo di Assisi ha incarnato e che oggi risuonano con particolare attualità: la pace tra i popoli, il rispetto per l’ambiente, l’attenzione verso gli ultimi e la fratellanza universale.
La legge in discussione non si limita a stabilire la chiusura di scuole e uffici pubblici. Il testo prevede infatti che le istituzioni scolastiche e le amministrazioni pubbliche siano incoraggiate a organizzare eventi, attività educative e iniziative culturali dedicate ai valori francescani. Un approccio che mira a fare del 4 ottobre non solo un giorno di riposo ma un momento di riflessione collettiva sui principi che San Francesco ha testimoniato.