Il leader leghista perde la calma con la scorta dopo le proteste per il sostegno a Israele: “Non possono stare così vicini”.
Ascoli Piceno – Il tour elettorale di Matteo Salvini nelle Marche si è trasformato in una serie di momenti di alta tensione, con il vicepremier che ha dovuto affrontare contestazioni sistematiche in ogni tappa del suo percorso. Le proteste, concentrate principalmente sulla posizione del governo italiano rispetto al conflitto in Medio Oriente, hanno messo a dura prova la pazienza del leader della Lega.
Tre città, stesse proteste
Il clima di contestazione ha accompagnato Salvini lungo tutto l’itinerario marchigiano, da San Benedetto del Tronto a Offida, fino ad Ascoli Piceno. In ogni località, gruppi di manifestanti provenienti dai collettivi Caciara e Casa Rossa, insieme ad esponenti del Partito democratico, hanno organizzato proteste mirate contro le dichiarazioni del vicepremier a favore di Israele e del primo ministro Netanyahu.
I cartelli esposti dai contestatori non hanno lasciato spazio a interpretazioni, con messaggi diretti come “Un minuto di silenzio per ogni morto a Gaza. Salvini taci per sempre” e “Scodinzoli per Netanyahu. Salvini bau bau bau”. Altri striscioni accusavano il governo di essere “complice dei criminali di guerra Netanyahu e Almasri”, mentre non mancavano i richiami per una “Palestina libera”.
La doppia faccia della reazione
Inizialmente, davanti alle telecamere e ai giornalisti, Salvini ha mostrato un atteggiamento apparentemente distaccato e diplomatico. “È il bello della democrazia”, ha commentato con un sorriso di circostanza, cercando di minimizzare l’impatto delle proteste. Il vicepremier ha poi aggiunto una considerazione polemica: “L’unica riflessione che faccio è che se ci fosse un pranzo del Pd e ci fossero dei leghisti li avrebbero portati via di peso da mezz’ora. Ma siamo diversi. Mi fanno un mix di pena e di tenerezza”.
Tuttavia, quando le telecamere si sono spente e i riflettori si sono allontanati, è emersa una versione un po’ diversa del leader leghista. Lontano dagli obiettivi dei cronisti, Salvini ha dato sfogo alla sua irritazione rivolgendosi duramente agli uomini della scorta e alle forze dell’ordine presenti.
“Non è possibile che siano autorizzati a stare lì di fronte”, ha esclamato visibilmente alterato, riferendosi ai manifestanti che si erano posizionati nelle vicinanze del luogo dell’evento. La frustrazione del vicepremier è poi esplosa in tutta la sua intensità quando si è rivolto direttamente agli agenti della sicurezza.
“Conosco la gestione dell’ordine pubblico, non è possibile che arrivino a 5 metri da me. Non si riesce manco a parlare”, ha tuonato Salvini. Il tono si è fatto ancora più acceso quando ha aggiunto: “Se arriva qualcuno qui a darmi dell’assassino mi girano i coglioni eh?!”
Durante la tappa ascolana, Salvini non si è limitato a rispondere alle contestazioni ma ha anche lanciato un attacco diretto all’iniziativa della Sumud Flotilla, la missione umanitaria diretta verso Gaza. “Io mi auguro che nessuno si faccia male”, ha dichiarato con tono apparentemente preoccupato, per poi aggiungere considerazioni più critiche.
“È chiaro che quando ti avvicini a un teatro di guerra, può essere l’Ucraina o la Palestina, ti metti a rischio”, ha proseguito il vicepremier, sottolineando come il governo stesse comunque lavorando “con tutte le maniere possibili e immaginabili, addirittura mandando delle navi per soccorso che costano agli italiani”.
Particolarmente pungente è stata l’osservazione sui costi dell’operazione: “Questi signori che in barca a vela stanno attraversando il Mediterraneo stanno costando milioni di euro”, ha dichiarato Salvini, aggiungendo però che “la democrazia ha il suo bello e ha i suoi costi, quindi l’obiettivo è che nessuno si faccia male”.
Il leader leghista ha poi tracciato un contrasto netto tra le priorità del suo impegno politico e quelle dei partecipanti alla missione umanitaria: “Io sono impegnato per la rottamazione delle cartelle dell’agenzia delle entrate: c’è chi sta usando il suo incarico politico e il voto degli italiani per andare verso Gaza, io sto usando la fiducia degli italiani perché la mia priorità in questo momento è chiudere i milioni di cartelle esattoriali”.