La Commissione europea dovrebbe mettere sul tavolo entro febbraio una proposta per una nuova
direttiva sulle procedure.
Roma – Secondo i dati Eurostat negli ultimi tre mesi il numero dei rimpatri è cresciuto del 13%. Nell’ultimo rapporto si legge infatti che nel terzo trimestre dell’anno “a 112.335 cittadini non Ue è stato ordinato di lasciare un Paese Ue e 27.740 persone sono state rimpatriate in Paesi terzi: rispetto al secondo trimestre, il numero di ordini di allontanamento è rimasto stabile, mentre quello di rimpatri è aumentato del 13%”. Rispetto allo stesso periodo del 2023 inoltre, “il numero di cittadini extracomunitari a cui è stato intimato di partire è aumentato del 4%, mentre il numero di persone rimpatriate in Paesi terzi è cresciuto del 35%”.
Ma se si guardano le statistiche del blocco Ue da aprile a giugno 2023, il numero di cittadini di Paesi terzi che hanno effettivamente lasciato il territorio comunitario in seguito a una decisione di rimpatrio è aumentato del 29 per cento rispetto all’anno scorso: 26.600 dei 105.865 che hanno ricevuto l’ordine di partenza. Il 25 per cento, il doppio della percentuale dei rimpatri effettuati dall’Italia. Tra i cittadini extracomunitari a cui è stato ordinato di lasciare il territorio di un Paese dell’Ue in questo periodo, – sempre secondo Eurostat – i cittadini algerini hanno rappresentato la quota maggiore del totale (10%), seguiti dai cittadini del Marocco e della Siria (ciascuno con il 7%).
Tra i rimpatriati in Paesi terzi, invece, la maggior parte era costituita da cittadini della Georgia (11%), seguiti da Albania e Türkiye (ciascuno con il 7%). Tra i Paesi dell’Ue, il numero più alto di cittadini extracomunitari a cui è stato ordinato di lasciare il territorio di un Paese dell’Ue è stato registrato in Francia (30.800), Germania (13.660) e Spagna (13.645). Francia (3 655), Germania (3 260) e Spagna (3 160) hanno registrato il maggior numero di persone rimpatriate in Paesi terzi.
La Commissione europea dovrebbe mettere sul tavolo entro febbraio una proposta per una nuova
direttiva sui rimpatri. Lo ha affermato il sito Politico.eu, citando come fonte tre funzionari Ue. La Commissione è in contatto con gli Stati membri per capire esattamente le richieste di questi ultimi, afferma uno dei funzionari. La nuova direttiva dovrebbe, tra le altre cose, definire gli obblighi e i diritti dei migranti che hanno esaurito le loro opzioni legali per rimanere in un Paese dell’Ue – una possibilità è quella di permettere ai Paesi di limitare la libertà di movimento di tali persone, per esempio permettendo ai governi di imporre una sorta di obbligo di firma in un centro per migranti – e chiarire le regole per deportare i migranti verso Paesi terzi, siano essi i Paesi d’origine o Paesi in cui i migranti hanno trascorso un periodo abbastanza lungo.