Rovigo – Sul Po galleggiavano 15 chili di droga, un business che avrebbe fruttato 100mila euro. I militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Porto Levante, durante una crociera operativa di routine nelle acque del Delta del Po, hanno avvistato un involucro a pelo d’acqua vicino al ponte della SS 309 Romea, alla deriva lungo il letto del fiume. Avvicinandosi per verificare la situazione e limitare eventuali danni alle imbarcazioni in transito, i finanzieri hanno notato un’insolita voluminosità e, dopo un’ispezione preliminare, hanno recuperato l’involucro a bordo dell’unità navale.
Inizialmente sembrava un rifiuto di verde pubblico non smaltito correttamente, ma un esame più approfondito ha rivelato buste di nylon contenenti sostanza stupefacente di origine vegetale, con etichette indicanti specie e qualità della sostanza. Dopo aver messo in sicurezza l’area e non avendo individuato altre unità navali in transito o automobili parcheggiate lungo le rive, i militari hanno trasportato il materiale presso gli ormeggi della sezione operativa navale.
Qui è stato eseguito un test che ha confermato la presenza di THC (tetraidrocannabinolo), principio attivo della marijuana, in circa 15 kg di sostanza stupefacente. Dopo i contatti con il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Rovigo, è stato disposto il sequestro della sostanza, che è stata custodita come corpo di reato in attesa delle disposizioni dell’autorità giudiziaria.
Un evento non isolato, poiché in passato lo stesso reparto ha effettuato diversi sequestri simili, anche grazie alla segnalazione dei mezzi aerei del Corpo, denunciando i responsabili per la coltivazione di sostanze stupefacenti nelle zone golenali del Delta del Po.