Mafie tra Roma e Latina: cinque in carcere e 6 ai domiciliari per usura, armi, estorsione e riciclaggio all’ombra delle famiglie di camorra e ‘ndrangheta.
ROMA – Nell’ambito dell’indagine “Assedio” condotta, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, dal Centro Operativo D.I.A. capitolino, il Tribunale del riesame ha accolto l’appello presentato dall’accusa che contestava le motivazioni del GIP romano che non aveva ravvisato le esigenze cautelari per diversi indagati.
Il ricorso, divenuto definitivo a seguito anche della pronuncia della Corte di Cassazione, ha determinato l’emissione di 12 ordinanze cautelari (6 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 1 sospensione dal pubblico ufficio per anni uno) nei confronti di altrettante persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie di delitti di estorsione, usura, armi, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti, tutti aggravati dall’aver agevolato i clan di camorra Mazzarella – D’Amico e le cosche di ‘ndrangheta Mancuso e Morabito-Mazzaferro. Il procedimento in parte è stato già definito in 1° grado, per quanti hanno fatto ricorso al rito abbreviato, mentre per i restanti imputati si è in attesa di giudizio.