Sono allo studio decine di farmaci vaccinali ma ancora nessuno di questi è pronto per la somministrazione di massa. Case farmaceutiche e partners lottano contro il tempo. Per loro è soprattutto un affare colossale.
Roma – Mai come in questo momento in cui il virus del secolo imperversa prepotentemente in tutta Europa e non solo, sarebbe necessario stringere i tempi per distribuire l’agognato vaccino anti Covid-19. E se da un lato giungono notizie confortanti che inneggiano a probabili antidoti contro il coronavirus ancora in fase sperimentale, dall’altro si brancola nel buio.
Secondo le dichiarazioni del vice consigliere del governo britannico Johnatan Van-Tam al Sunday Times, il vaccino contro la Sars-CoV-2 creato dalla collaborazione dei laboratori di Oxford e di Pomezia con la ditta produttrice AstraZeneca potrebbe essere inserito nella farmacopea ufficiale del Regno Unito subito dopo Natale.
Ancora più brevi sembrerebbero i tempi con cui le società Pfizer e Moderna prevedono di richiedere l’autorizzazione per i loro vaccini entro novembre negli Stati Uniti, anche se si dovrà attendere l’autorizzazione della FDA (Food and Drug Administration), l’agenzia americana di controllo farmaceutico. Rimanendo sempre in territorio a stelle e strisce, l’azienda farmaceutica Johnson&Johnson ha temporaneamente interrotto la fase 3 della sperimentazione vaccinale a causa di una malattia inspiegabile insorta ad uno dei volontari.
Sul fronte cinese il vaccino BBIBP-CorV, le cui sperimentazioni di fase 1 e 2 sono state condotte dal 29 aprile al 30 luglio su 600 volontari in salute hanno determinato una risposta anticorpale in tutti partecipanti, dovrà essere ulteriormente testato in fase 3. In Siberia il laboratorio Vektor ha registrato il secondo vaccino chiamato EpiVac Corona, “altamente sicuro” come dichiarato dalla prima ministra russa Tatiana Golikova. Ma c’è anche chi spegne i facili entusiasmi come la veterinaria ed ex virologa – come lei stessa si è definita – Ilaria Capua:
”…Il vaccino non sarà la soluzione, bisogna toglierselo dalla testa – evidenzia senza mezzi termini la dottoressa Capua – stiamo vivendo una situazione che non riguarda solo l’Italia o l’Europa. Riguarda tutto il mondo, è un quadro molto complicato. Il virus non guarda in faccia a nessuno, il controllo della situazione dipende da noi, da ogni singolo individuo. Il virus ha un raggio di contatto limitato, bisogna rispettare le regole e attuare le misure di prevenzione che servono a ridurre il rischio. Il virus è lo stesso della scorsa primavera, non si è indebolito e non si è neanche incattivito (…) Non eravamo pronti come comunità scientifica a rispondere ad una pandemia provocata da un virus sconosciuto (…) Non ci sarà vaccino per tutti, bisognerà usarlo in maniera strategica per proteggere le persone più a rischio, non solo per il pericolo di sviluppare la malattia ma anche per l’esposizione (…) E’ illusorio credere che valicheremo l’inverno con il vaccino: inizierà ad essere presente nella popolazione in primavera…”.
Eppure in queste ultime ore c’è chi annuncia un vaccino già pronto. E non si tratta di un burlone ma di Roberto Burioni, il famoso virologo e immunologo di fama internazionale: “…Mi giunge dalla Cina questa fotografia – scrive sui social il professore spesso contestato – un vaccino contro il Covid-19 bello e pronto per essere iniettato…Io non sono a conoscenza di dati sull’efficacia e sulla sicurezza di questo preparato, qualcuno ne sa qualcosa?..”.
Una domanda quanto meno curiosa da parte di un esperto del calibro di Burioni che ha suscitato un’accesa discussione su Twitter. Per alcuni potrebbe trattarsi, addirittura, dello stesso vaccino in vendita in Cina al prezzo di 60 dollari, con tanto di file chilometriche per farselo somministrare. Ma si attendono maggiori informazioni in merito da fonti ufficiali. Insomma il vaccino per debellare questo stramaledetto virus è ancora una chimera bella e buona. Le sole armi efficaci di cui disponiamo continuano ad essere il buon senso individuale e i dispositivi anti-contagio. In attesa che la scienza faccia il suo corso.
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