Nel recente rapporto della Dia viene evidenziata la ormai massiccia presenza delle mafie italiane in contesti territoriali extraeuropei come l’Argentina ed altri Paesi latino-americani.
Roma – “L’Argentina sarebbe interessata da attività illecite prevalentemente correlate al contrabbando
ed al traffico di droga. L’economia argentina, grazie al diffuso utilizzo del contante, offrirebbe
alle organizzazioni criminali elevate opportunità di reinvestimento dei proventi illeciti anche
attraverso operazioni finanziarie effettuate in altri Paesi sprovvisti di normativa antiriciclaggio.
La legislazione concernente il sequestro, la confisca e la gestione dei beni provento di
reato, avrebbe un’efficacia ancora limitata.
La cooperazione internazionale di polizia con l’Argentina ha riguardato, nel tempo, una vasta
gamma di fenomeni criminali (ricerca di latitanti, riciclaggio, terrorismo, immigrazione, tutela
del patrimonio artistico) e, per quanto concerne il traffico internazionale di sostanze stupefacenti,
il Paese sarebbe divenuto, oltre che luogo di destinazione di stupefacenti, anche una via
alternativa per il transito di ingenti quantitativi di cocaina destinata al mercato europeo. In
proposito, si sarebbero rilevati:
Voli clandestini per il trasporto della cocaina dalla Bolivia e Perù, nonché ingressi illegali di
natanti provenienti dal Brasile e dal Paraguay lungo la vasta rete fluviale presente al confine
con l’Argentina;
Sequestri di stupefacenti nelle zone periferiche delle grandi città, ove sarebbero stati individuati
laboratori clandestini destinati a completare il ciclo di trasformazione della cocaina.
In tale contesto, si sarebbero registrati contatti per intraprendere traffici di droga fra organizzazioni
sudamericane ed esponenti della ’ndrangheta, facilitati dalla presenza in loco di sodali calabresi ancora in stretti rapporti con l’Italia.
Sarebbero infine emersi rapporti consolidati tra il cartello messicano di Jalisco Nueva Generation
(che concentrerebbe la maggior parte delle attività di narcotraffico in Asia, Africa ed Europa)
e la ’ndrangheta, in relazione a traffici di cocaina spedita all’interno di container.”