Le Frecce Tricolori dal cielo di Roma ci ricorderanno i valori ideali della Repubblica che rimangono estremamente importanti per il nostro futuro.
Roma – Anche la tradizionale Festa della Repubblica risente del clima mesto di questi tempi oscuri. Per i romani era una ricorrenza straordinaria, una tappa fissa. Per i turisti di tutto il mondo un’occasione unica. Via dei Fori Imperiali con le nostre truppe in marcia che passavano in rassegna davanti al palco delle autorità, presidente della Repubblica in testa e tutt’intorno uno sventolare di tricolori fra bambini festanti e nonni con gli occhi lucidi. L’Esercito, la Marina, l’Aviazione, i Carabinieri le bande con labari e gagliardetti e quel clima festante e gioioso che ti apriva il cuore specie in una giornata di sole. La festività era densa di avvenimenti: si incominciava con la deposizione di corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto presso l’altare della Patria prima della grande sfilata e degli aerei della pattuglia acrobatica che dipingeva la Città Eterna dei nostri magici tre colori.
Poi le bande militari ai giardini del Quirinale a cui facevano seguito, nel pomeriggio, il cambio solenne della guardia d’Onore dei Corazzieri con la fanfara dei Carabinieri a cavallo. In serata il caratteristico concerto dell’orchestra e coro dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia in onore del Corpo Diplomatico accreditato presso lo Stato Italiano. Per finire gli incontri delle autorità al palazzo del Quirinale. Stamane presto in via dei Fori Imperiali soltanto qualche sportivo che si allenava e un paio di cani con i loro padroni a spasso, seguiti da i mezzi pubblici in servizio. In pratica non c’è nessuno. Che tristezza. Fra un po’ passeranno a volo radente soltanto le Frecce Tricolori che, dal cielo di Roma, ci ricorderanno i valori ideali della Repubblica che rimangono estremamente importanti per il nostro futuro. A nessuno è permesso travalicarli o offenderli. Per i romani è davvero un giorno diverso, più triste. Per tutti i cittadini d’Italia questo 2 giugno post pandemia può diventare però occasione di autentica riflessione. Ce n’è davvero bisogno. Per tirare avanti.