Un milione di euro per risollevare le famiglie romane più bisognose. Una cifra cospicua e disponibile da subito. E che non ricorda affatto gli aiuti del governo in larga parte ancora indisponibili. La popolazione più debole ha bisogno di riscontri immediati.
Roma – Grazie alla solidarietà organizzata ed alle reti che, con in spirito altruistico, spontaneamente si sono create si è potuti intervenire, per assicurare i bisogni delle famiglie, con tempestività e riservatezza. Le parole della politica, di maggioranza ed opposizione, stanno a zero rispetto a quanto viene fatto dalla gente comune. Anche Papa Francesco lancia un forte messaggio di solidarietà che parte da Roma e si rivolge certamente alla Capitale ma con uno sguardo che va ben oltre tutte le diocesi. L’importo della donazione e’ tale che non può ritenersi marginale, e’ una partenza sicuramente ad effetto che si spera determinerà comportamenti analoghi.
Il Papa dona, infatti, un milione di euro per istituire un fondo che tuteli la dignità del lavoro a Roma. Un fondo di sostegno economico pensato per sostenere tutte le persone provate dalla crisi derivata dalla pandemia. A lanciarlo, per la diocesi di Roma, è lo stesso Pontefice che invita tutti a contribuire, in base alle proprie disponibilità.
“…Come vescovo di Roma ho deciso di istituire nella diocesi il Fondo “Gesù Divino Lavoratore” per richiamare la dignità del lavoro con uno stanziamento iniziale di 1 milione di euro alla nostra Caritas Diocesana...”, scrive il Papa in una lettera al
L’azione e’ rivolta in particolare a “coloro che rischiano di rimanere esclusi dalle tutele istituzionali” cioè ai nuovi poveri che sono emersi dall’emergenza sanitaria ed in particolare dal lockdown.
Tante le fasce sociali che ultimamente sono state colpite dalla crisi, in particolare i lavoratori giornalieri ed occasionali, quelli con contratti a termine non rinnovati, quelli pagati a ore, gli stagisti, i lavoratori domestici, i piccoli imprenditori, i lavoratori autonomi, specialmente quelli dei settori più colpiti e del loro indotto. Molte, purtroppo, sono le famiglie in crisi che non riescono a garantire, ai propri componenti, che le esigenze basilari per garantire dignità.
In seguito alla preoccupazione per il diffondersi del contagio da Covid-19 in Italia, Papa Francesco ha deciso di inviare 100mila euro alla Caritas italiana per sostenere i servizi essenziali dei più vulnerabili, già dal 12 Marzo ed in tante successive occasioni.
Infatti diversi sono stati gli interventi economici a sostegno degli ospedali ed aiuto diretto ai poveri in varie parti del mondo. Questi interventi si aggiungono a quelli che le Chiese dei singoli Paesi stanno mettendo in atto nei territori di loro competenza e non vanno confusi con essi.
Al Fondo Gesù Divino Lavoratore tutti sono chiamati a contribuire, a cominciare dalle istituzioni. “…Mi piace pensare – aggiunge Papa Francesco – che possa diventare l’occasione di una vera e propria alleanza per Roma in cui ognuno, per la sua parte, si senta protagonista della rinascita della nostra comunità dopo la crisi…“.
L’esortazione a contribuire e’ rivolta a tutti: “…Invito quindi tutte le istituzioni e i nostri concittadini a condividere in modo generoso ciò che hanno a disposizione in questo tempo così straordinario e carico di bisogni – continua Papa Francesco – mi rivolgo al cuore buono di tutti i romani, esortandoli a considerare che in questo momento non basta condividere solo il superfluo...”. Il Pontefice si appella ancora “ai sacerdoti romani, affinché siano i primi a contribuire al Fondo, sperando di veder fiorire la solidarietà della porta accanto.”
Alla diocesi di Roma va il riconoscimento del “suo” vescovo: “…Non posso che notare con gioia i segni di vitalità della nostra Chiesa di Roma e di tutta la città – scrive ancora il Papa – lo dimostra il gran numero di persone che in questi giorni si è rimboccata le maniche per aiutare e sostenere i deboli; come pure l’aumento delle donazioni a quanti operano per i malati e per i poveri e le diverse manifestazioni che hanno visto i romani affacciarsi alle finestre e ai balconi per applaudire i medici e gli operatori sanitari, cantare e suonare, creando comunità e rompendo la solitudine che insidia il cuore di molti di noi. Non si tratta di manifestazioni o atteggiamenti estemporanei frutto solo di emozione, in quanto i cittadini (romani) hanno desiderio di comunità e di partecipazione e ci chiedono di operare insieme, uniti, per il bene comune. Vorrei veder fiorire nella nostra città la solidarietà della porta accanto...”.
Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis si dice “profondamente grato al Santo Padre per l’istituzione del Fondo diocesano Gesù Divino Lavoratore, per richiamare la dignità del lavoro e sostenere tutti coloro che nel corso della pandemia hanno perso il proprio posto di lavoro:”…Sono sicuro che insieme alle istituzioni, a cominciare dalla Regione Lazio e da Roma Capitale, ognuno per la sua parte – aggiunge il cardinale – tutti risponderemo uniti e con impegno nel dare vita a una vera e propria alleanza per Roma…”. Ma il papa va oltre:
“…Non è questo il tempo degli egoismi – avverte però il Pontefice – perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone”. E ricorda che “dopo la seconda guerra mondiale, questo amato continente è potuto risorgere grazie a un concreto spirito di solidarietà che gli ha consentito di superare le rivalità del passato…“. Chi ha orecchie per intendere, intenda.