I due se le sono date di santa ragione ma Giletti è un paio di misure avanti rispetto al governatore campano che pare si sia arrampicato più volte sugli specchi. I due annunciano battaglie a colpi di carta bollata.
Roma – Continua la querelle tra il giornalista Massimo Giletti e il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Il Gilettone nazionale imbraccia lo scudo e difende il suo programma dalle accuse di sciacallaggio mediatico e dall’ipotesi di querela da parte di un De Luca incontrollabile ormai contro tutti. Prossimo alla trasformazione in uno youtuber della sceneggiata napoletana.
E Giletti non gliele manda di certo a dire, diventando un fiume in piena quando si parla di numeri di posti letto e di cifre in euro. Nello specifico si riferisce alle affermazioni del 2019 del presidente della Regione Campania, al riguardo dei 621 posti in terapia intensiva che, come per magia, l’anno seguente diventavano 320. E in questa battaglia si schiera al suo fianco come alleato il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che sostiene la mancanza di chiarezza sui numeri:
“…Ad oggi possiamo dire che quelle Terapie non ci sono, ma sono attivabili, cioè stai dicendo ad un paziente che quel posto letto in realtà non esiste, però serve a far cambiare colore alla Regione…”. Che giochetti.
Forte della neo alleanza nata sul campo di battaglia col primo cittadino napoletano, Giletti rincara la dose giocando il suo asso nella manica, ovverosia smentendo punto per punto il comunicato della Regione Campania, partendo proprio dai 163,8 milioni di euro di fondi pubblici erogati a favore della Regione che però, a detta della ragioneria, non sarebbero mai arrivati.
Eppure il paladino di “Non è l’Arena”, con una mossa degna del miglior giocatore di scacchi, scopriva che nelle casse controllate dallo “sceriffo” campano c’è molto ma molto di più: 178 milioni per ristori e mancati tributi, 120 milioni di euro per la chiusura di un contenzioso, circa 30 milioni per anticipi di liquidità e circa 46 milioni per sospensione mutui. In sintesi, lo Stato ha erogato alla Campania 621 milioni, a cui si vanno ad aggiungere i famosi 246 milioni di fondi confermati dal Palazzo Santa Lucia. Una montagna di soldi.
Ma arriviamo alla mossa finale: Giletti ha verificato che quando lo Stato stanzia un finanziamento è come se già fosse disponibile per la Regione stessa. Di conseguenza i soldi dati a De Luca non sono 246 milioni, bensì 621 più i 163 che non sarebbero mai arrivati. Scacco matto. Ed ecco comparire come per incanto Pierpaolo Sileri, vice ministro alla Sanità, collezionista incallito di clip autoprodotte e re incontrastato del presenzialismo televisivo, sempre pronto a gettare benzina sul fuoco. Non solo conferma i numeri del conduttore de LA7 ma aggiunge che sono addirittura state stanziate altre risorse minori. 3 a 0 per Giletti, palla al centro.
A questo punto il buon Massimo si inalbera ancora di più e spara: ”…Di fronte a queste cifre De Magistris a che cosa pensa? La politica gioca sulla pelle dei cittadini? Racconta che la Protezione civile e lo Stato non hanno fatto la loro parte dando solo 246 milioni e invece sono molti di più! De Luca, lo sceriffo, è solo chiacchiere e distintivo, invece di darmi dello sciacallo, dia i numeri corretti. Vi sono arrivati oltre 780 milioni di euro non 246! Credo che De Luca dovrà fare una bella rettifica…”.
Poi la ciliegina sulla torta: il servizio che mostra come gli ospedali Covid o funzionano per un terzo o fungono da respiratori nuovi inusati, mentre tanti cittadini denunciano che i loro familiari muoiono ammassati nei corridoi e senza la dovuta assistenza negli ospedali di Napoli, Caserta e Salerno.
Ma la conta dei numeri continua, facendo straparlare Giletti che travolge la debole barricata del Governatore campano: la Protezione Civile ha messo a disposizione della Campania 11.540 persone tra medici, infermieri, assistenti sanitari, studenti ed amministrativi, ma la Regione ne ha contattati ed assunti solo 92 che, a fronte dell’emergenza pandemica in cui versa, sono briciole.
La responsabilità è quindi della Regione e non dello Stato? Infine, per levarsi l’ultimo sassolino dalla scarpa, Giletti con un servizio smonta la tesi secondo la quale i tamponi in Campania si fanno in un solo giorno, dimostrando invece che i tempi di attesa sono mediamente di 25 giorni. E al termine della serata l’ultima scena ad effetto: la telefonata senza risposta a Paolo Russo, portavoce del presidente De Luca. La telenovela è finita, cala il sipario.
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