Pur di favorire gli imprenditori locali, perchè questo è accaduto, i governatori di diverse regioni hanno "permesso" la riapertura delle discoteche in barba all'ordinanza del ministro che, già di per sé, si prestava a mille interpretazioni. Come tutto il resto.
Roma – Ordinanza del ministero della Salute: chiudete le discoteche. Ricorso al Tar da parte dei gestori: chiudete le discoteche. Le discoteche rimangono aperte. Ma che cos’è uno scherzo? No, è la pura realtà in un Paese sempre più squinternato che non sa che cosa fare.
Le discoteche sarebbero dovute rimanere chiuse per tutta l’estate e sino agli inizi dell’anno prossimo ma i governatori si sono mossi in ordine sparso e hanno fatto ciò che hanno voluto favorendo un settore che ormai era destinato a crollare. L’ordinanza del ministro Speranza vieta di fatto le “attività di ballo” che è cosa diversa dal disporre la chiusura dei locali. Questi dunque potranno continuare a servire superalcolici ed esercitare mescita e somministrazione di cibi e bevande oltre a mettere su un po’ di musica per intrattenere i clienti. Non si potrà ballare ma “assembrarsi come prima tranquillamente“. Insomma sarà cosa diversa andare in disco o in balera per un apericena piuttosto che per fare quattro salti ma dove li metti 4 miliardi e più di un indotto che rischia, o rischiava, il fallimento?
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Pur avendo rispetto del comparto e delle persone che ci lavorano abbiamo visto discoteche zeppe di persone dove la distanza sociale era pari a 1 centimetro e di mascherine nemmeno a parlarne, altro che rispetto delle regole. E comunque stiano le cose locali da ballo e luoghi di aggregazione sociale dove si “vende” musica sono di nuovo aperti, qualora abbiamo mai chiuso. Insomma ormai siamo arrivati al punto che l’unica regola vigente è quella del non ci sono regole. Le infezioni, però, proseguono ma se le cose rimarranno cosi sembra che non si torni ai tanto temuti lock-down. Occhio, però, un’altra repentina ordinanza non si nega a nessuno. Salvo poi aggirarla e fare i comodi propri.
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