ROMA – ERA UNA BANDA E C’E’ SCAPPATO IL MORTO

Pare che Luca Sacchi sapesse del giro di droga e delle intenzioni dei suoi amici poi qualcosa sarebbe andata storta e il personal trainer ci avrebbe rimesso la vita. Il 9 giugno altra udienza del processo. Probabili altre novità.

ROMA – Il 18 maggio scorso si è svolta la prima udienza in Corte d’Assise del processo sull’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer romano di 24 anni, ucciso nella notte fra il 23 e il 24 ottobre 2019. Alla sbarra l’ex fidanzata del giovane, Anastasiya Kylemnyk (accusata di acquisto illegale di droga e parte civile per la morte di Sacchi), i due aggressori Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, Marcello De Propris e suo padre Armando e Giovanni Princi a vario titolo accusati di omicidio, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Per il Pm Nadia Plastina il grave fatto di sangue sarebbe stato studiato a tavolino ed avrebbe per movente la rapina dei soldi nascosti nello zainetto di Anastasiya di cui risponderanno il presunto assassino Valerio Del Grosso e il complice Paolo Pirino oltre a Marcello De Propris, il balordo che aveva consegnato il revolver a Del Grosso ma che, a sua volta, l’aveva ricevuto dal padre di Marcello.

Luca Sacchi e la fidanzata Anastasiya.

Del Grosso e Pirino sono accusati anche di detenzione abusiva di mazza da baseball usata come corpo contundente per aggredire il povero Luca Sacchi e la sua fidanzata ucraina. In atti i magistrati inquirenti scrivono che Del Grosso e Pirino sarebbero arrivati nelle vicinanze della birreria John Cabot Pub armati di mazza e revolver calibro 38 special con la ferma intenzione di usarli non certo per difendersi. Anastasiya e Giovanni Princi avrebbero dovuto acquistare 15 chili di marijuana da alcuni pusher di San Basilio ma poi l’affare era saltato proprio per l’uccisione di Luca Sacchi.

John Cabot Pub, nel quartiere Appio, teatro della sparatoria

Il giovane, infatti, verrà ammazzato a colpi di pistola davanti alla nota birreria del quartiere Appio. Dopo tre mesi di indagini polizia e carabinieri stringeranno le manette ai polsi della banda individuando subito i presunti responsabili delle due diverse azioni criminali. Durante la prima udienza, a porte chiuse, è saltato fuori un importante particolare: a quanto risulterebbe dai messaggi in chat scambiati fra Luca e Anastasiya, il giovane istruttore ginnico sapeva della trattativa per l’acquisto della droga e conosceva i suoi presunti assassini, Del Grosso e Pirino. Dalle indagini esperite dai carabinieri è risultato che i due fidanzati avrebbero avuto diversi abboccamenti con gli spacciatori nei giorni precedenti l’omicidio.

I genitori di Luca, Alfonso Sacchi e Tina Galati.

A confermare l’indizio i tabulati telefonici e le celle di un ripetitore di zona su cui sarebbero rimasti agganciati i cellulari di acquirenti e pusher in data 18 ottobre 2019. Insomma tutti sapevano di tutti e questa verità ha lasciato l’amaro in bocca soprattutto a chi credeva che Luca fosse fuori dal giro:

”…Noi possiamo avere una vita molto più tranquilla per le carte che abbiamo. Loro non hanno la nostra situazione, secondo me. Lavorarci sì, ma viverci insieme come una piccola famiglia no. Lui è uno spacciatore di discreto livello e la polizia è il problema minore. Per lui noi siamo super puliti. E non capisco perché tu vuoi andarci a vivere…”.

L’arresto di Valerio Del Grosso.

Questo è solo uno dei messaggi che Luca inviava alla fidanzata dunque ben sapendo come stavano le cose. Luca Sacchi era a conoscenza che Anastasiya e Princi avevano proposto agli spacciatori 70.000 euro per 15 chili di marijuana. La fidanzata di Luca, fredda e determinata, ha tenuto gli occhi puntati in direzione dei genitori della vittima:

”…Quella ragazza ci guardava quasi come una sfida, senza abbassare lo sguardo – hanno detto Alfonso e Tina Sacchi, papà e mamma della vittima – se penso che l’abbiamo accolta e le abbiamo dato nostro figlio, mi vengono i brividi. Non credo che abbia mai amato Luca, né che abbia sofferto per la sua morte…”.

Paolo Pirino.

In uno degli sms più pregnanti da punto di vista probatorio Luca Sacchi avrebbe scritto alla fidanzata: ”… Amo’, novità? Amò, attieniti ai piani…”. Dunque l’operazione di acquisto della fornitura di droga sarebbe stata pianificata ma poi il meccanismo si sarebbe inceppato per colpa di qualcuno degli imputati che avrebbe voluto sfruttare la situazione impossessandosi dell’intero bottino. La prossima udienza è stata fissata per il 9 Giugno e potrebbero spuntare altre novità.

Marcello De Propris.
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