Roma – Azione Empact contro le mafie transnazionali

Maxi operazione di polizia internazionale nei Balcani, coinvolti 16 mila militari contro il traffico di migranti, armi da fuoco, frode e droga.

Roma – Azione Empact contro armi, droga, immigrazione clandestina e frode documentale Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats) è la piattaforma multidisciplinare europea contro la delinquenza organizzata che contrasta le principali minacce poste dalle mafie e dalle forme gravi di criminalità internazionale che colpiscono l’Unione europea. Il suo compito è quello di rafforzare l’intelligence e la cooperazione strategica e operativa tra le autorità nazionali, le istituzioni, gli organi dell’Unione europea e i partner internazionali.

Nell’ambito di questo strumento chiave dell’Ue per la lotta al crimine organizzato, si sono svolte le “Giornate di azione congiunta Europa sudorientale” (South East Europe joint action days), durante le quali le autorità di polizia dei 28 Paesi europei interessati dall’operazione (18 Stati membri Ue e 10 Paesi terzi), hanno focalizzato le attività sul traffico di armi da fuoco, di droga, e di migranti, in particolare sulla tratta di esseri umani.

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L’Italia ha coordinato le operazioni sul territorio nazionale attraverso la Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza e, in particolare, la Sala operativa internazionale (Soi) del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che, come di consueto, ha svolto la funzione di hub informativo.

Sul campo sono intervenuti la Polizia di Stato con la Direzione centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere, l’Arma dei carabinieri e la Guardia di finanza presso i rispettivi punti di frontiera (Border crossing points). La Guardia di finanza ha eseguito le attività anche con il supporto dell’Agenzia delle dogane e monopoli all’interno degli spazi doganali.

Circa 16mila operatori sono stati coinvolti nelle attività, svolte principalmente nei Balcani (la rotta balcanica è un punto di ingresso chiave all’Ue per i trafficanti di armi e stupefacenti) e nell’Europa sudorientale e che hanno portato a 382 arresti, la maggior parte dei quali relativi a traffico di droga, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, frode documentale e traffico di armi da fuoco. Sequestrate oltre 100 armi da fuoco (tra le quali sistemi di difesa aerea, granate, missili anticarro, mine antiuomo) e ingenti quantitativi di stupefacenti (tra i quali circa 300 chili di eroina e 150 di cannabis).

Le attività sono state coordinate dalla Spagna e da Europol, finanziate dal progetto “Countering serious crime in the western Balkans – IPA 2019” (iniziativa sviluppata nell’ambito di un accordo tra il ministero dell’Interno italiano, Direzione centrale della polizia criminale, il ministero federale tedesco per la Cooperazione e lo sviluppo economico e la Commissione europea per elevare gli standard operativi delle istituzioni giudiziarie e di polizia degli Stati dei Balcani occidentali verso il percorso di accesso all’Ue) e supportate da Eurojust, Frontex e Interpol.

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