Ancora anziani come vittime dello sfruttamento economico e oggetti di maltrattamenti, minacce e ogni sorta di colpevole negligenza che ha portato a morte vecchiette e vecchietti inermi.
Li hanno letteralmente lasciati morire di fame e di sete. Per questo 8 tra medici, infermieri impiegati ed imprenditori sono stati rinviati a giudizio per maltrattamenti contro gli ospiti della casa di riposo “Sereni Orizzonti” di Rodano, provincia di Milano.
I carabinieri della Compagnia di Cassano d’Adda hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a due imprenditori, una dipendente amministrativa, quattro medici e un’infermiera, tutti indagati, a vario titolo, per il reato di maltrattamenti contro conviventi in concorso.
Le indagini, condotte dalla Tenenza di Pioltello e dal Nucleo Operativo Radiomobile di Cassano d’Adda, sono iniziate con la denuncia di mobbing sporta nel 2018 da due operatrici socio-sanitarie della struttura. In particolare le due Oss contestavano l’atteggiamento che la caposala aveva nei loro confronti, manifestando contestualmente anche i propri sospetti per la recente scomparsa di 6 ospiti della struttura, deceduti a seguito di carenza di cure del personale sanitario.
L’attività investigativa, condotta anche con l’installazione di telecamere e intercettazioni ambientali all’interno della residenza, ha consentito di accertare gravi responsabilità della direzione del Gruppo “Sereni Orizzonti 1 Spa” che ha sede legale a Udine, nell’aver accettato sin dall’apertura della residenza, nel luglio 2018, un numero elevato di pazienti in gravi condizioni di salute che avrebbero richiesto assistenze e cure intensive, malgrado la consapevole inadeguatezza delle risorse e delle capacità professionali del personale assunto. Soprattutto negli orari notturni, quando erano presenti solo due soli operatori sanitari, nessun medico e, raramente, personale infermieristico. Nel corso delle indagini, durate fino al febbraio 2019, sono stati contestati maltrattamenti a ben 22 degenti che venivano lasciati letteralmente morire di fame e di sete, nella totale indifferenza degli indagati.
Lo scenario emerso nel corso delle indagini ha portato gli investigatori, in collaborazione con personale ispettivo dell’Ats Città metropolitana di Milano, ad intervenire a sostegno dei pazienti più critici, favorendone il trasferimento in strutture ospedaliere e ad allontanare alcuni dei dipendenti della struttura, costringendo la direzione di Udine a cambiare, ad inizio 2019, i responsabili della casa di riposo di Rodano, adottando anche una nuova politica di assunzione e trattamento dei pazienti.
Nei confronti della Direttrice Sanitaria pro-tempore e della caposala è stato contestato il reato di falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici per aver falsificato in occasioni diverse i Diari Clinici di due degenti deceduti nella struttura, registrando circostanze non veritiere. La caposala avrebbe omesso di aver effettuato una manovra di bronco-aspirazione che aveva portato al decesso un degente.
Non solo. Nell’ottobre del 2019 il Gruppo “Sereni Orizzonti 1 Spa” di Udine era stato al centro di un’indagine della Guardia di Finanza che aveva portato all’arresto di 8 persone tra cui il titolare della società e una delle odierne indagate, per il reato di “truffa aggravata”.