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Roberto Salis: “Bonifico per cauzione Ilaria non è arrivato, governo dia garanzie”

Il padre dell’attivista chiede all’esecutivo di muoversi col ministero della giustizia ungherese per assicurare il pagamento effettuato.

Budapest –  “Non ci sono novità, Ilaria è contenta perché si sta avvicinando il momento, fremiamo un pò
per avere la data” per i domiciliari: è quanto ha detto Roberto Salis, dopo aver incontrato per due ore sua figlia Ilaria nel carcere di Gyorskocsi utca in Ungheria dove è detenuta da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il bonifico per la cauzione per andare ai domiciliari non è ancora arrivato in Ungheria e “sarebbe auspicabile che il governo ci aiutasse – ha aggiunto – l’unica cosa che manca è la garanzia che il bonifico emesso venerdì sta arrivando. Non dipende dal governo ma, se ci fosse la necessaria autorevolezza, potrebbe andare al ministero della giustizia ungherese e dire garantiamo noi che questi soldi stanno arrivando”.

Ilaria Salis, davanti al giudice, in aula a Budapest

La sua uscita dal carcere, aggiunge il padre dell’attivista, “sarà complicata dal punto di vista logistico” perché “bisogna capire come si sposterà ai domiciliari e, se questo accadrà prima dell’udienza, capire poi come si sposterà in tribunale. Io mi sentirò sicuro solo quando Ilaria sarà in Italia”. E ancora, “Ilaria sta pensando anche al libro che ha intenzione di scrivere – ha concluso – che racconterà la sua storia e credo voglia anche spiegare alcune cose su come dovrebbe essere la società”. Ieri è stato il portavoce di Europa Verde e
deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, a visitare l’attivista detenuta in Ungheria e candidata con AVS per le europee.

Il parlamentare ha raccontato di “un colloquio intenso, Ilaria ha detto che vuole battersi per i diritti degli ultimi e ringrazia tutti con il suo cuore”. Intanto è stata lanciata la prima opera donata per la campagna #iostoconIlaria, per la sua liberazione, dall’artista Gianluca Costantini. Ilaria Salis in bianco e nero,
disegnata avvolta da una spirale di filo spinato rosso. L’appello del padre Roberto e del Comitato di Liberazione vuole accompagnare l’udienza prevista a Budapest per dopodomani. Un passaggio delicato del processo che chiede solidarietà e affetto a Ilaria, prossima ai domiciliari ma ad oggi ancora in carcere in Ungheria dal febbraio 2023. “Accompagnarla e non farla sentire sola”: questo l’obiettivo della campagna accolta per primo da Costantini, lo stesso che disegnò Patrick Zaki.

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