Una decina di reclusi ha dato vita a una sommossa violenta nella sezione di media sicurezza. L’Osapp: “Danni ingenti, servono interventi urgenti”.
Prato – Una violenta rivolta si è verificata ieri, sabato 5 luglio, all’interno della sezione di Media Sicurezza del carcere di Prato, dove un gruppo di circa dieci detenuti ha messo a soqquadro l’intero reparto, causando danni strutturali ingenti.
A darne notizia è stato l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), che in una nota ha parlato di una situazione particolarmente grave: «I detenuti hanno utilizzato le brande come arieti per sfondare i cancelli di sbarramento — spiega il sindacato — e si sono poi barricati all’interno della sezione, impedendo l’ingresso agli agenti».
Arredi distrutti e sezioni fuori uso
Secondo quanto riferito, i reclusi hanno distrutto gli arredi, reso inutilizzabili i blindati e scagliato suppellettili contro i muri, trasformando il reparto in un campo di battaglia. Le operazioni di ripristino saranno complesse e costose, mentre resta alta la tensione tra il personale penitenziario, ormai sotto pressione da mesi per il crescente numero di episodi violenti negli istituti di pena italiani.
L’allarme del sindacato Osapp: “Servono misure urgenti”
L’episodio di Prato si inserisce in un quadro nazionale preoccupante, con un numero crescente di rivolte, aggressioni e tentativi di evasione. L’Osapp denuncia la cronica carenza di organico, la sovrappopolazione carceraria e la mancanza di strumenti adeguati per gestire situazioni ad alta criticità.
«La polizia penitenziaria è lasciata sola, in condizioni operative impossibili», sottolinea il sindacato, invocando un intervento urgente da parte del Ministero della Giustizia. Si teme che, in assenza di provvedimenti strutturali, episodi come quello di Prato possano moltiplicarsi, mettendo a rischio la sicurezza del personale e degli altri detenuti.