Riunioni a vuoto e promesse mancate: lavoratori lasciati nel limbo

Ugl attacca politica e azienda: confermata la chiusura della sede Smart Paper e tavolo spostato al Ministero.

Potenza – “Si continuano a svolgere riunioni ‘a tempo perso’ senza che si arrivi a un minimo di confronto o ipotetica soluzione. Si gioca a chi alza di più la voce tra Regione Basilicata e pseudo imprenditori. Una cosa sola sono riusciti a fare politici e azienda nell’incontro in Regione: confermare la chiusura della sede di Tito Smart Paper a partire dal 5 dicembre p.v. e demandare il tavolo spostandolo a Roma, al Ministero del Lavoro”.

Duro è il commento della Segretaria Regionale dell’Ugl Basilicata, Florence Costanzo e di Giuseppe Palumbo, Segretario Provinciale UTL di Potenza che hanno preso parte all’incontro in regione per un’ora e mezza di riunione nella quale è stata ufficializzata solamente l’apertura di una procedura di raffreddamento presso il Ministero delle imprese e del made in Italy. 

Cosa ha fatto la governance regionale finora –tuonano forte e chiaro i segretari Ugl in Basilicata – dopo riunioni e riunioni? Nulla anzi, hanno creato aspettative inutili e irrisolti verso i lavoratori dando ad oggi nessuna risposta a tutti loro che rientreranno nella clausola di salvaguardia occupazionale.

Da parte di Accenture il rinvio delle risposte al tavolo ministeriale, anche se Enel ha rassicurato che le trattative sono in corso e che tutti e 407 lavoratori potrebbero conservare il posto di lavoro. Non era necessario perdere tempo inutilmente a ascoltare che da parte della Regione Basilicata è stata solo una ennesima dimostrazione di dialogare sul nulla e senza avere un peso decisionale politico di imporre il mantenimento di una sede a Potenza.

Come Ugl chiediamo irrevocabilmente il mantenimento dei livelli salariali e la salvaguardia della territorialità. A cosa servirà l’ennesima riunione richiesta da parte dell’assessore alle attività produttive, Franco Cupparo di rivedersi con Accenture e Enel prima della convocazione del tavolo romano, solo per perdere ennesimo tempo sapendo a priori la probabile proroga della commessa di altri tre mesi, cioè sino a fine febbraio, concessi dall’azienda per il cambio di appalto.

Basta prendersi in giro – concludono Costanzo e Palumbo – dare certezze e risposte concrete agli oltre quattrocento lavoratori coinvolti è assolutamente dovuto mantenendo le sedi dove che per anni hanno gestito la commessa Enel dove certamente il Basilicata ha prevalso per sempre sui dipendenti i quali ora sono coloro che ne pagano incolpevolmente le conseguenze”.