Rissa mortale a Isola Capo Rizzuto: custodia cautelare per cinque indagati

Nell’ordinanza, il gip Assunta Palumbo ha sottolineato la loro “violenta personalità e l’incapacità di controllare gli impulsi criminali”.

Crotone – Il Tribunale ha disposto la custodia cautelare in carcere per cinque persone coinvolte nella tragica rissa avvenuta il 19 agosto 2025 sulla spiaggia di Le Cannella, a Isola Capo Rizzuto, che ha portato alla morte di Filippo Verterame, 22 anni, ucciso con una coltellata alla gola. Il gip Assunta Palumbo ha emesso l’ordinanza nei confronti di Francesco Paparo (59 anni), Antonio Paparo (40 anni), Giuseppe Paparo (39 anni), Giuseppe Verterame (57 anni) e Alessandro Bianco (44 anni), ritenuti responsabili di aver svolto un ruolo determinante nel violento scontro. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Pasquale Festa, hanno ricostruito una dinamica segnata da violenza estrema e rancori preesistenti tra due famiglie.

Secondo le indagini dei Carabinieri, la rissa sarebbe scoppiata per futili motivi: una manovra d’auto di Filippo Verterame, che avrebbe sollevato polvere vicino all’abitazione di Giuseppe Paparo, ha innescato un diverbio verbale degenerato in uno scontro armato con coltelli e mazze improvvisate. Giuseppe Paparo è accusato di omicidio volontario aggravato per aver colpito Filippo Verterame alla carotide, causandone la morte dopo due giorni di agonia all’ospedale di Catanzaro. Inoltre, Paparo deve rispondere di tentato omicidio nei confronti di Giuseppe Verterame, zio della vittima, ferito gravemente con tre fendenti che hanno causato l’amputazione del pollice destro, e di lesioni personali aggravate ai danni di Alessandro Bianco, colpito al braccio. È contestato anche il porto abusivo di armi.

Da parte sua, Giuseppe Verterame è accusato di tentato omicidio per aver ferito Giuseppe Paparo con coltellate all’addome e al torace, provocandogli la perforazione di un polmone, oltre che di lesioni aggravate a Francesco Paparo. Gli altri indagati, Francesco Paparo, Antonio Paparo e Alessandro Bianco, sono accusati di rissa aggravata, mentre Carmine Verterame, padre di Filippo, è indagato a piede libero per lo stesso reato. Il gip ha escluso la legittima difesa per Giuseppe Paparo, evidenziando che avrebbe inseguito Filippo e suo zio armato di coltello, mostrando una chiara intenzione aggressiva.

Nell’ordinanza, il gip Assunta Palumbo ha sottolineato la “violenta personalità” degli indagati e la loro “incapacità di controllare gli impulsi criminali”, giustificando la custodia cautelare con il pericolo di reiterazione del reato e il rischio di inquinamento delle prove. Gli interrogatori di garanzia, condotti il 23 agosto, hanno visto versioni contrastanti: Giuseppe Paparo ha sostenuto di essersi difeso sottraendo il coltello agli aggressori, mentre Giuseppe Verterame ha negato di aver sferrato coltellate, dichiarando di essere intervenuto a lite già in corso.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa