Rinnovo Funzioni Locali, firmata la pre-intesa UGL

Incrementi medi di 142 euro e arretrati di oltre 2mila euro. Petillo: “Un passo avanti, ma il divario con altri comparti resta”.

Roma – “È stata firmata la pre-intesa per il CCNL Funzioni Locali 2022-2024, finalmente una buona notizia per 430 mila lavoratori di Regioni, Comuni, Province, Città metropolitane e Camere di Commercio, ultimi nei rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego 2022-2024”.

Lo dichiara Ornella Petillo, Segretario Nazionale UGL Autonomie.

Previsti nell’accordo incrementi medi mensili pari a 142 euro e arretrati medi di 2.357 euro, ma non dimentichiamo che parte di questo incremento stipendiale è già stato erogato con IVC e Anticipo Contrattuale. La Pre-intesa poteva già essere firmata più di un anno fa alle stesse condizioni permettendo a tutti i lavoratori del comparto EE.LL. di ricevere gli arretrati e gli aumenti. Si spera che entro fine anno ci saranno le firme definitive in modo da rendere concreti gli aumenti già nei primi mesi del 2026.

Non ci illudiamo, però – prosegue Petillo -, il gap retributivo con gli altri comparti pubblici non è stato sanato, continua ad essere una grave mancanza stratificata nel tempo e ben conosciuta dai sindacati che hanno firmato i precedenti CCNL che ratificano questa ingiustizia. Tra questi la CGIL che questa volta non ha voluto firmare. Questo sì che è un problema, ci sarebbe da dire! E sì. Perché adesso, noi della UGL Autonomie ci chiediamo se è vero, come è vero, quello che la CGIL ha sostenuto per anni!

I sindacati non firmatari di contratto non sono ammessi ai tavoli di trattativa. Staremo a vedere, in ogni caso si apre una nuova fase di relazioni sindacali nel pubblico impiego, di cui l’ARAN deve tener conto alla luce di due situazioni molto importanti: 1) la fine dell’influenza senza condizioni di un sindacato più autoritario che autorevole, 2) la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità parziale dell’articolo 19, comma 1, della Legge 300/1970, nella parte in cui non consente la costituzione di rappresentanze sindacali aziendali (RSA) anche da parte delle associazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

    È una sentenza storica – conclude Petillo – che mette in discussione alcune parti critiche della legge sulla rappresentanza sindacale del Pubblico impiego (D. Lgs 165/2001) e le relative interpretazioni dell’ARAN. In ogni caso confidiamo nelle dichiarazioni del Ministro Zangrillo per la rapida apertura del rinnovo 2025-2027, essendo state già previste le risorse nell’ultima legge di bilancio”.