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Reggio Emilia: frode fiscale da 62 milioni, 50 indagati e 44 società nel mirino [VIDEO]

Gdf e polizia impegnate in 80 perquisizioni, anche con cani addestrati a trovare i soldi contanti. Sotto sequestro beni per 6 milioni.

Reggio Emilia – Dall’alba di questa mattina, militari della Guardia di Finanza ed operatori della Polizia di Stato stanno eseguendo, su delega della Procura e sotto la direzione del procuratore Calogero Gaetano Paci, un decreto di perquisizione e due decreti di sequestro preventivo relativi ai proventi illeciti di un’ingente frode fiscale, emessi dal gip del Tribunale reggiano, Luca Ramponi. L’attività d’indagine, denominata Operazione Titano, ha permesso di individuare una serie di società cartiere riconducibili principalmente ad un soggetto residente in provincia di Reggio Emilia, già coinvolto nell’operazione “Billions”. Durante le operazioni, è stata notificata l’informazione di garanzia a 50 persone fisiche denunciate a piede libero per reati fiscali.

Questi soggetti, insieme ad altri coinvolti nella medesima inchiesta e colpiti all’epoca da misure cautelari, avevano costituito società al solo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti (FOI) nei confronti di terze società. Queste società utilizzatrici delle FOI, operanti nel commercio all’ingrosso di imballaggi, edilizia e abbigliamento, beneficiavano dell’evasione delle imposte sui redditi e dell’IVA.

Le società cartiere risultavano formalmente esercitare attività di commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, macchine per l’edilizia, imballaggi, computer e software, fabbricazione di articoli metallici e commercio al dettaglio di prodotti via internet. Il provvedimento di sequestro preventivo odierno è stato emesso nei confronti di 8 società e di 9 rappresentanti legali e/o amministratori delle stesse società, per le quali il Giudice ha stabilito che, grazie alla frode perpetrata, hanno conseguito un profitto illecito di 6 milioni di euro.

Al termine delle attività d’indagine, è stato appurato che le 44 società interessate hanno utilizzato, nelle rispettive dichiarazioni annuali ai fini dell’IVA e delle Imposte dirette, fatture per operazioni inesistenti ricevute dalle società cartiere per circa 62 milioni di euro, in un arco temporale dal 2018 al 2022. Contestualmente all’esecuzione del decreto di sequestro, sono state effettuate 80 perquisizioni nei confronti dei soggetti, con l’ausilio dei cash dog della Guardia di Finanza, per individuare e sequestrare la documentazione comprovante l’utilizzo nelle dichiarazioni obbligatorie dei documenti fiscali falsi. Le perquisizioni hanno coinvolto presunti utilizzatori delle FOI, sia persone fisiche che giuridiche, per finalità probatorie.

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