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Reddito di cittadinanza, tra denunce e richieste fasulle

Una denuncia anonima alla Corte dei Conti e alla procura di Roma ipotizza un presunto accordo tra Inps e governo Conte per non effettuare controlli. Da agosto stop al sussidio per 169mila nuclei familiari. A quante centinaia di milioni di euro ammontano le perdite subite dall’Erario per i falsi aventi diritto? E Pantalone paga…

ROMA – Abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Sono le accuse mosse dalla procura della Repubblica di Roma che ha aperto un fascicolo sul reddito ci cittadinanza.

Il dossier è partito dopo la denuncia presentata da ignoti lo scorso novembre, quando l’esposto è arrivato sul tavolo della Corte dei conti. Nel mirino è finito Pasquale Tridico, presidente Inps, che oggi ha guadagnato una pagina sul quotidiano La Verità.

Per i cronisti del giornale Tridico avrebbe utilizzato l’ente previdenziale come bancomat per fini politico-elettorali.

LA DENUNCIA

La Corte dei Conti, che avrebbe già acquisito tutta la documentazione, sta verificando la corretta gestione dell’erogazione dei contributi per poi passare ai riscontri sui controlli in merito allo stanziamento del credito.

Perché, stando alla denuncia, il reddito di cittadinanza sarebbe stato “imposto da pressioni politiche sull’istituto”. E come scritto sulla denuncia, di cui scrive La verità, questo sarebbe successo al solo fine di “erogare una prestazione a pioggia a tutti i richiedenti, a prescindere dalla spettanza o meno del diritto”.

Pasquale Tridico

LE TRUFFE

Sono diverse le indagini portate avanti in merito alle truffe sul reddito. Nei primi mesi del 2022 la Guardia di finanza ha infatti scoperto una truffa da 6 milioni di euro e sono stati 960 gli indagati. Tra loro anche persone vicine alla criminalità organizzata.

E non solo. Perché a febbraio le Fiamme gialle hanno scoperto esponenti del clan Spada e Casamonica tra i percettori del sussidio; stessa sorte in Sicilia dove 191 persone con precedenti penali, alcune anche per reati di mafia, sono state denunciate in un’operazione dei carabinieri di Catania.

La lunga scia di truffe non si ferma neanche in Calabria dove negli anni le forze dell’ordine hanno denunciato decine di persone accusate di aver ricevuto indebitamente i sussidi. Come esponenti del clan Tegano e Serraino, oppure congiunti di Roberto Pannunzi, uno dei più potenti broker della cocaina.

A San Leonardo di Cutro, nel Crotonese, il caso è quello di Alfonso Mannolo. Il boss della cosca avrebbe infatti ricevuto il sussidio nonostante l’accusa di associazione mafiosa, traffico di droga, riciclaggio, estorsione e usura nell’operazione “Malapianta”.

E sono decine le denunce sulle false residenze. Come i casi di Roma, Reggio Calabria e Milano, dove decine di persone avrebbero dichiarato di avere la residenza nello stesso stabile e nello stesso appartamento.

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La tessera del reddito di cittadinanza

LE RICHIESTE FINTE

Numerose le finte richieste che in alcuni casi, secondo la Procura, avrebbero riguardato persone residenti all’estero.  Secondo i numeri dell’Inps, 1,7 milioni di domande sono state respinte. Anche se il presidente dell’ente previdenziale ha parlato di 3,2 milioni di domande mai accolte.

La Corte dei Conti ha avviato l’inchiesta per verificare l’esistenza di reati erariali. E in particolare si sta concentrando per appurare se esista una condotta “omissiva dei propri doveri” in merito proprio ai controlli da fare.

Perché stando ai numeri le irregolarità riguarderebbero il 6% delle richieste inoltrate e accettate. Anche se il nodo dell’inchiesta rimane il mancato controllo da parte dell’Inps.

Nella denuncia presentata viene scritto nero su bianco che “i vertici e organi dell’Inps e del ministero del Lavoro hanno espressamente indirizzato gli uffici amministrativi invitandoli a non compiere controlli generalizzati incrociando i dati dei propri archivi informatici”.

Ecco che per i denuncianti, come scrive La Verità, “sono stati compiuti controlli solo parziali e selettivi”.

I MANCATI CONTROLLI

Nella denuncia è scritto che con il reddito di cittadinanza si è assistito “a un fenomeno del tutto aberrante, per cui l’Inps e il ministero del Lavoro, sulla base di una strumentale interpretazione delle leggi, che risulta illogica, irragionevole e fuorviante, hanno completamente declinato i controlli e le verifiche previste per legge e a essi espressamente attribuiti, di fatto assicurando a tutti i richiedenti, indistintamente, l’erogazione della prestazione previdenziale (senza nemmeno l’accertamento del diritto), demandando ad una fase successiva gli eventuali controlli, eventuali revoche e recuperi”.

IL RUOLO DI INPS

E per la denuncia l’Inps avrebbe “omesso di attivare anche dei semplici meccanismi di incrocio di dati informatici (quelli delle domande pervenute e quelli delle richiamate banche dati degli archivi informatici gestiti o condivisi da Inps)”.

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Una sede dell’Inps

IL REDDITO DI CITTADINANZA

Dunque stop al sussidio. Da agosto il reddito non verrà più erogato 169mila famiglie. Il messaggio è arrivato a chi si trova in nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65, come prevede la nuova normativa.

Le province in cui le sospensioni sono più numerose sono Napoli, Roma e Palermo. Tuttavia in base ai dati dell’Inps, la Sicilia è la regione che risente maggiormente del passaggio al nuovo sistema. Si parla infatti di 37.600 stop al reddito

Nel frattempo gli “esclusi” hanno deciso di organizzare diverse manifestazioni e sit-in. Le Prefetture sono infatti state allertate proprio per garantire la sicurezza delle sedi Inps e degli operatori.

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