Denunciata una 66enne a Ravenna: per dieci anni ha riscosso gli accrediti dell’INPS con false certificazioni sull’esistenza in vita.
Ravenna – Ha continuato a percepire per anni la pensione sociale di anzianità della madre, deceduta nel 2015, riscuotendola mensilmente in maniera indebita per dieci anni e sottraendo al bilancio pubblico circa 120 mila euro.
A far emergere la vicenda sono state le indagini dei militari del Gruppo Ravenna che, su segnalazione dell’I.N.P.S. e coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno ricostruito il meccanismo fraudolento denunciando una sessantaseienne residente nel ravennate per truffa aggravata ai danni dello Stato.
È emerso che l’indagata, figlia della pensionata, provvedeva sistematicamente al ritiro degli accrediti che, in assenza di comunicazioni sull’avvenuto decesso, venivano periodicamente eseguiti dall’ente previdenziale sul conto cointestato con la madre. Gli accertamenti dei finanzieri hanno inoltre rivelato la presentazione di false certificazioni sull’esistenza in vita della pensionata, che in realtà era stata sepolta all’estero, in un cimitero del Marocco, luogo di origine della famiglia.
L’incrocio tra i dati anagrafici effettivi e i flussi bancari degli accrediti non dovuti ha consentito di quantificare la somma percepita in circa 120 mila euro. Di conseguenza, il Tribunale di Ravenna ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato al recupero delle somme illecitamente sottratte all’istituto previdenziale. Oltre alla denuncia, i finanzieri hanno proceduto al sequestro del denaro e di un’autovettura Mercedes intestata alla donna.