ufficio postale

Rapine in uffici postali e banche, sette arresti. Presunto capo già ai domiciliari

Sette persone sono state arrestate per rapine in uffici postali e banche. Il presunto capo della banda è inoltre accusato di aver rubato il “Salvator Mundi”

NAPOLI – Associazione per delinquere finalizzata a rapine, mediante l’uso di armi da fuoco, in uffici postali e banche. Sono le accuse mosse alle sette persone finite in manette nell’ambito di un’operazione della polizia di Stato.

Le indagini sono partite nel 2022, a seguito di una rapina alle Poste di Ercolano. A seguito dell’evento, gli agenti hanno controllato le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza scoprendo che gli indagati avrebbero effettuato sopralluoghi, anche travestendosi con l’utilizzo di abiti femminili. Elementi emersi anche grazie alle successive intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate all’interno dei veicoli utilizzati dagli indagati.

Un’immagine della rapina

LE RAPINE

Gli inquirenti hanno ricostruito il modus operandi del gruppo, in particolare per le rapine commesse negli uffici postali di Mondragone, Castel Volturno, Napoli (via Gomez D’Ayala) e Marano, e della tentata rapina avvenuta a Scafati.

E non solo, dal momento che gli inquirenti hanno inoltre individuato i presunti autori di due rapine. Una consumata nella banca Bper di Volla, in cui i rapinatori hanno rubato più di 270mila euro. Nel colpo all’Intesa San Paolo di via nazionale delle Puglie a Napoli, i rapinatori hanno invece sottratto 140mila euro.

IL PRESUNTO CAPO ERA AI DOMICILIARI

All’epoca dei fatti, come scoperto dagli investigatori, il presunto capo del gruppo si trovava ai domiciliari. L’uomo è stato infatti accusato di essere l’autore, con altre cinque persone, del furto e della ricettazione del dipinto raffigurante il Cristo Benedicente.

salvator mundi rapina
Il Salvator Mundi

Noto come “Salvator Mundi”, il quadro, risalente al XVI secolo,  è attribuito alla scuola di Leonardo Da Vinci. E’ stata la casa d’asta Christie’s di New York a vendere l’opera per un valore di 450 milioni di dollari.

Lo scorso 15 febbraio, l’uomo si era sottratto all’ordine di esecuzione emesso dalla Procura di Benevento a seguito della revoca della detenzione domiciliare disposta dal tribunale di Sorveglianza di Napoli. Avrebbe infatti dovuto espiare la pena residua di 25 anni e quattro mesi di reclusione. Tuttavia l’uomo è stato rintracciato il 22 marzo a Casoria.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa