Rachele Mussolini lascia Fratelli d’Italia per Forza Italia: diversa sensibilità sui diritti

L’ex consigliera meloniana raggiunge la sorella Alessandra in casa azzurri: si sono scontrate ma poi hanno trovato la quadra sul caso Carini.

Roma – Rachele Mussolini, la consigliera comunale più votata di Fratelli d’Italia a Roma (8.640 preferenze), nipote di Benito Mussolini e sorellastra di Alessandra, lascia il partito di Giorgia Meloni per unirsi a Forza Italia. Un passaggio che potrebbe mettere in discussione la regola non scritta tra i principali alleati di centrodestra, secondo la quale non dovrebbero esserci traslochi tra partiti della stessa coalizione. Alle elezioni amministrative del 2021 era nella top ten dei consiglieri più votati, non solo di Fratelli d’Italia, ma di tutte le liste a sostegno dei candidati sindaci. A distanza di tre anni Mussolini, riporta il quotidiano La Repubblica, ha deciso di traslocare in Forza Italia. 

Perché l’abbandono di FdI? La sua decisione è spinta da una divergenza di opinioni e “una diversa sensibilità sui diritti” rispetto alla linea del suo ex partito. In particolare da sempre Rachele Mussolini ha precisato di non condividere nostalgie legate al passato fascista della sua famiglia, anzi “la fiamma l’avrei tolta dal simbolo”, riferendosi al richiamo a Msi. Ha inoltre sottolineato di non aver mai appoggiato gesti come il saluto romano, affermando che persino suo padre Romano non li gradiva: “Io ho 50 anni. A me non è mai venuto in mente di farlo”. In ogni caso, oltre agli screzi con Fratelli d’Italia, tra le Mussolini non corre buon sangue. Eppure entrambe sono ora nella stessa casa degli azzurri.

Rachele e Alessandra Mussolini

Nell’estate del 2023 in casa Mussolini erano volati gli stracci. Le sorelle Alessandra Rachele hanno avuto a che ridire sulle loro divergenze. Alla meno nota consigliera comunale e ex meloniana di ferro, non è andata giù la presa di posizione della sorella eurodeputata di Forza ItaliaAlessandra Mussolini – aveva riportato Open – si era schierata a favore delle registrazioni degli atti di nascita indipendentemente dal modo in cui il figlio è stato concepito e dal tipo di famiglia da cui proviene. Per questo aveva presentato un emendamento alla relazione della commissione Libertà civili del Parlamento europeo sui diritti fondamentali. Una mossa che non è piaciuta in famiglia, soprattutto alla sorella Rachele.

Su una cosa però hanno ritrovato sintonia. Alessandra e Rachele, sono le uniche a destra che hanno difeso Imane Khelif, la pugile algerina finita nella bufera per il caso Carini a Parigi 2024. “La donna non piange e si ritira, ma combatte e vince. Sai quante donne in tante circostanze di pericolo vorrebbero essere come l’atleta algerina, me compresa”, ha detto Alessandra. Rachele ha aggiunto che “Imane Khelif è una donna. E ha subito una caccia alle streghe indegna”. Peccato che la premier Giorgia Meloni, leader in quel momento del suo partito sia andata da Angela Carini proprio per manifestarle sostegno. “So che non mollerai, Angela, e so che un giorno guadagnerai con sforzo e sudore quello che meriti. In una competizione finalmente equa“, ha poi scritto la premier postando la foto che la ritrae con l’atleta. “Non era una gara ad armi pari”, ha detto Meloni in visita a Casa Italia.

Il match Khelif-Carini a Parigi 2024

E ancora, l’ex consigliera meloniana ha voluto precisare che “l’esasperazione con cui la comunità Lgbtq+ promuove la sua causa, che io difendo, può generare delle crisi di rigetto. Se vuoi parlare di inclusione lo puoi fare in tanti modi, senza dover per forza suscitare clamore come è accaduto con la rappresentazione dell’Ultima cena, che ho trovato un po’ trash, fuori luogo in un contesto sportivo”. Fratelli d’Italia però, “non è una caserma, siamo liberi di esprimere opinioni dissonanti. Dentro ci sono tanti gay, anche se sono meno esibizionisti”, ha concluso. Poi Rachele ha scelto di lasciare il partito di Giorgia.

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