Quindicenne trovata impiccata, la madre: “Mia figlia minacciata di morte. Ho fatto i nomi agli inquirenti”

La donna ha spiegato che la stanza della ragazza “era a soqquadro, con l’intimo sparso a terra”. E che Larimar conosceva chi è entrato in casa “perché ha aperto la porta che noi avevamo chiuso”.

Enna – Durante la trasmissione Mattino 4, la madre di Larimar Annaloro, la quindicenne trovata senza vita impiccata a un albero nella proprietà di famiglia a Piazza Armerina (Enna), ha avanzato l’ipotesi che la figlia possa essere stata vittima di un omicidio. La donna sostiene di avere sospetti ben precisi sui possibili responsabili e ha rivelato dettagli inquietanti: “Quel giorno mia figlia era già stata minacciata di morte a scuola”.

Secondo il suo racconto, Larimar conosceva chi si sarebbe introdotto nella loro abitazione: “Mia figlia ha aperto la porta a chi è entrato, perché noi l’avevamo chiusa. Ci sono accessi al giardino facilmente sfruttabili, come buchi nella recinzione. Da quando viviamo qui, abbiamo sistemato l’interno della casa, ma non siamo riusciti ancora a mettere in sicurezza il perimetro. Hanno approfittato di questo quando l’abbiamo lasciata sola”. Ha poi aggiunto particolari sulla scena del ritrovamento: “La sua stanza era a soqquadro, con l’intimo sparso a terra. Non so se l’hanno uccisa in casa, ma penso che sia stata portata sopra, dove l’hanno lasciata. Le sue scarpe erano bianche e pulite, ma c’erano segni sulle ginocchia, segno che era già svenuta o morta”.

La madre accusa inoltre la scuola di negligenza: “Larimar era stata minacciata di morte a scuola quello stesso giorno. Nessuno mi ha avvertito: né il preside, né i docenti, né i bidelli. Se qualcuno mi avesse informato, non l’avrei mai lasciata sola. La scuola ha una grande responsabilità in questa tragedia”.

Anche la sorella di Larimar ha aggiunto particolari significativi, riferendo un episodio avvenuto circa un mese prima: “Mia sorella era stata invitata a cena da un’amica, ma i genitori di questa ragazza, che nutriva rancore verso Larimar, l’avevano presa da parte per dirle che lei attirava troppo l’attenzione dei ragazzi che l’amica desiderava”.

La madre, infine, ha dichiarato di aver fornito agli inquirenti nomi e cognomi delle persone coinvolte: “Spero che le indagini procedano rapidamente”. L’avvocato della famiglia Annaloro, Milena Ruffini, ha precisato quanto dichiarato in trasmissione: “Le presunte minacce e i litigi di cui si parla provengono da fonti indirette e devono essere verificate. Procederemo con le investigazioni difensive per accertarne la veridicità”.

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